De Rossi volta pagina: servono grandi colpi

14/05/2012 alle 09:47.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «La Roma ha bisogno di investimenti importanti e un’organizzazione veloce. Si inizierà subito con il nuovo allenatore. Velocità, organizzazione e soldi». Daniele De Rossi, dopo aver segnato a Cesena la sua quarta rete in n questo campionato, volta subito pagina e chiama in causa la società. Si aspetta grandi colpi dalla nuova proprietà per vedere la sua squadra protagonista nella prossima stagione



Ammette la Roma ha concluso un’annata anonima. «Non positiva, ci sono state cose non buone. Metto in secondo piano i rapporti umani, sono i risultati che sono mancati. Ho conosciuto persone che mi hanno segnato. Il bilancio calcistico è negativo, anche se si è fatto passare come il peggiore di sempre. Non è cosi. E’ un anno non buono, ma non peggiore di quello dei quattro allenatori». Bojan, sette gol in campionato, punta a restare: «Sono molto contento di questa stagione e la rete all’Inter è stato il momento più bello. Qui c’è una grande società. Ho ancora un anno di contratto. Soprattutto fisicamente c’è troppa differenza per gli attaccanti tra il calcio italiano e questo spagnolo. Mi piace questo calcio e mi sto abituando. La cosa più importante è che abbiamo finito bene. Il campionato italiano non è facile, non abbiamo avuto regolarità. Comunque in alcune gare qualcosa si è visto: siamo in grado fare tante cose. Si può arrivare lontano. Se arrivano altri giocatori, la Roma sarà più forte. Mi dispiace per Luis Enrique, ma la sua scelta va rispettata».



Heinze, invece, si prepara all’addio: «Rispetto i ruoli. Ancora non so chi sarà l’allenatore. Parlerò prima con lui, come ho sempre fatto in carriera, poi con la società. Credo di aver già la decisione in mente. Se non sto bene al nuovo tecnico è molto difficile che io rimanga a Roma a prendere il sole o a fare il turista». Cassetti è triste. Lascia la Roma dopo sei stagioni: «A giugno scade il mio contratto. Ancora non so che cosa mi riserverà il futuro. Mi dispiace di non aver dato il mio apporto, come negli anni precedenti: tutta colpa dei troppi infortuni».