IL ROMANISTA (V. EMILIANI) - Tutto il nostro sport ha bisogno di moralità, come ne ha bisogno la società di cui è espressione. Quando un Parlamento non riesce, per lostruzionismo del centrodestra, a varare norme più stringenti contro una corruzione politico-amministrativa che la Corte dei conti quantifica come dilagante, si può
Doping chiama Zeman, il solo allenatore cioè a denunciare apertamente, instancabilmente, trucchi, pasticci e impasticcamenti. Anche per questo al di là di ragioni tecniche, di per sé validissime credo che la scelta dellAS Roma assuma un valore esemplare. A questo profondo bisogno di moralità, di professionalità, di lealtà, a questo fondamentale bisogno di uno sport che sia gesto tecnico ed atletico, valore culturale quindi, specie quando cè da elaborare un gioco di squadra Zdenek Zeman rappresenta la risposta più alta e più giusta. Sappiamo che con lui giocherà chi se lo merita, chi corrisponde alla tattica (non ideologica, non schematica) dellallenatore, al suo modo di interpretare il calcio come gioco e quindi gioco di attacco. Credo che dovremo sostenerlo con forza e convinzione nella sua ferma moralità di guida, nella sua collaudata politica di valorizzazione dei giovani talenti. Come dovremo difenderlo il più tardi possibile, spero - dalle critiche ingiuste o infondate. Con lui sappiamo che si apre un capitolo nuovo. Serio e divertente insieme. Di allenatori col dono dellironia non ce ne sono stati molti. Ne voglio ricordare due che ho conosciuto bene: uno romano e laltro romano di adozione. Fulvio Bernardini e Nils Liedholm. E ho detto poco.




