LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Le speranze, non troppe per la verità, di raggiungere il terzo posto passano inevitabilmente per i gol di Osvaldo. E per la capacità unica di questo ragazzo di trascinare la squadra. Dieci reti in campionato, primo romanista ad arrivare in doppia cifra, nonostante il lungo stop per infortunio e le difficoltà di un
Nel frattempo serviranno continuità e vittorie, in un mini strappo di tre partite, quelle fondamentali per continuare a rincorrere la Champions. Trasferta a Lecce, il sabato di Pasqua, poi Udinese e Fiorentina, in casa, tutte strette in otto giorni, fondamentali per capire quale sarà il futuro di questa Roma. «Devo imparare a fare anche due gol a partita, se mi capita, se voglio diventare grande» lammissione di Osvaldo a un amico, che rende lidea di quanto lattaccante sia consapevole di avere margini di crescita.
Corsa al terzo posto per la quale servono le reti dellargentino, ma anche lapporto di Marquinho, per dire un nome inaspettato. Arrivato tra scettismo e mugugni, il brasiliano ha segnato contro il Novara, risultando uno dei migliori in campo, grazie anche al pungolo di Sabatini che in settimana gli ha stampato il soprannome dispregiativo Acquistinho, su una maglietta, chiedendogli di smentire tale nomignolo affibbiatogli dai tifosi.