Totti, sorriso con vista sull'Europa

13/04/2012 alle 10:03.

L ROMANISTA (D. GIANNINI) - Minuto ottantadue di Roma-Udinese: l’Olimpico scoppia in un boato. Francesco Totti è concentrato sulla partita, eppure trova il tempo per alzare lo sguardo verso il tabellone per vedere cosa è successo. Juventus-Lazio 2-1 dice il maxischermo e sotto il nome del marcatore: Alex Del Piero. Passa un niente e Francesco va a raccogliere l’assist di Osvaldo, segna il suo gol numero 212, fa vincere la Roma e rilancia le ambizioni di centrare un posto in Champions.

Che i due gol, quello di Torino e quello di Roma, siano arrivati praticamente insieme è un caso. O forse no. Un’amicizia di vecchia data quella tra i due simboli delle due squadre nemiche da sempre. Un’amicizia più forte della rivalità, un’amicizia che traspariva già tanti anni fa, quando in nazionale recitavano insieme le barzellette su . Con Alex piegato in due dalle risate. Alex e Francesco in 20 anni di calcio si sono incontrati decine di volte, mercoledì con i loro gol hanno dato alle rispettive squadre un pezzetto di tricolore e un pezzetto d’Europa. Pezzetti che tra dieci giorni uno potrebbe togliere all’altro. Perché tra due domeniche ci sarà -Roma. Di più, il loro ultimo -Roma. A fine stagione Del Piero e i bianconeri si dovrebbero dire definitivamente addio. , invece, rimarrà l’unica bandiera del nostro calcio e continuerà a stabilire record. Il prossimo magari proprio tra 10 giorni per diventare il capitano della prima squadra ad aver vinto allo Stadium. O meglio, la prima squadra dei grandi. Perché c’è già stata una Roma che ha sbancato il nuovo impianto gioiello della “Signora”: la Primavera di Alberto nella finale di andata di Coppa Italia. Ma quella è un’altra storia. ce la metterà tutta per vincere l’ultimo scontro diretto con Del Piero, anche perché vorrebbe dire avvicinarsi ancora di più al terzo posto.

Prima però ci sono la e tre punti da prendersi per non rendere inutile la vittoria sull’Udinese. E anche fisicamente non sta malaccio. Ieri ha fatto fisioterapia e ha un dolore al costato, ricordo di in colpo ricevuto mercoledì sera. Nulla che possa però fermarlo. Traduzione: se Luis Enrique vorrà, lui ci sarà. Ed è difficile che il tecnico giallorosso possa decidere di privarsene. Troppa la differenza tra la Roma con e senza di lui. E non solo tra quella di mercoledì sera e quella di Lecce, che pure lo aveva fatto soffrire a distanza. Lo dicono i numeri: 1,9 punti a partita con lui in campo, 0,9 quando non c’è. E poi tutti gli effetti collaterali. Benefici, ovviamente. Come nel caso di Osvaldo, che stravede per come persona («è un bravissimo ragazzo e un grandissimo professionista») e, inutile dirlo, come giocatore. Quando partono insieme dall’inizio, la Roma viaggia a ritmo da scudetto e Pablo segna a raffica. Magari anche tra due giorni. Per prendersi un altro pezzetto di .