Sembrava Totti, era Simplicio: "Grazie Luis ti devo la Roma"

02/04/2012 alle 10:54.

CORSPORT (R. MAIDA) - Non è stato un sogno e nemmeno un pesce d’aprile. Sul diario delle imprese indelebili, quelle evidenziate da video e ritagli all’interno di una carriera da onesto professionista, Fabio Simplicio ha inserito anche questa: dopo un’azione rabbiosa, affamata, in un’area che sembrava una pista da autoscontro, ha scelto il cucchiaio per scavalcare Fontana e segnare il gol del 3-1.



SPIEGAZIONE - Quel pallonetto magico è nato perché non poteva essere altrimenti. Simplicio era già pronto a uscire per un problema ai muscoli flessori che dovrà essere valutato nelle prossime ore. «Non dovrebbe essere niente di grave - spiega lui - ma in partita sentivo dolore. E allora ho preferito calciare in quel modo». Come contro Abbiati, ma con risultati diversi: «Figurarsi. Da Francesco c’è solo da imparare. Diciamo piuttosto che sono stato fortunato a trovare il gol. Mi fa piacere perché è servito a vincere questa partita che per noi era importantissima».

 

RINGRAZIAMENTI - Era sparito da un mese, nascosto in panchina da Luis Enrique. E contro il Novara non avrebbe giocato, se non fosse capitato l’infortunio di . Ci si aspetterebbe una frase orgogliosa, una frecciata all’allenatore che lo considera ormai una riserva delle riserve. Invece Simplicio sorprende anche con le parole: «Io posso solo ringraziare Luis Enrique. E’ stato lui a volermi trattenere a Roma». Dopo il ritiro estivo di Riscone, a cui non era stato invitato, Simplicio è rientrato in organico. «Era quello che volevo - continua il giocatore - e ora devo solo lavorare per farmi trovare pronto quando ci sarà bisogno di me». In questo campionato è successo spesso: contro il Novara ha segnato il suo terzo gol stagionale in soli 845 minuti di campo. E non è nemmeno una novità: Simplicio è già arrivato a quota 42 reti in serie A in soli otto campionati tra Parma, Palermo e Roma. Numeri da trequartista, più che da mediano. Ma lui non alza la voce quando viene dimenticato e rimane fuori. Gioca nella Roma, che bisogno c’è di fare casino?