Roma-Napoli, notte prima del futuro

28/04/2012 alle 11:58.

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Sono bastati tre giorni appena a questo strano campionato per ribaltare i destini di Roma e Napoli. Due vittorie partenopee nel concentrato di sfide della settimana, altrettante sconfitte romaniste: così umori, speranze e classifica dei due c

 
(...) Proprio , ieri, è tornato a schierarsi al fianco di Luis Enrique. I tifosi furenti continuano a chiedere la testa dell'allenatore: «Luis regresa en tu casa», recitava uno striscione esposto a Trigoria, in spagnolo perché non fosse equivocabile. Il capitano però lo difende: «Sono fiero di far parte del progetto americano, e Luis è un uomo leale e vero, che ti trasmette quello che ha in testa. Una persona su cui contare sempre». Meno tenero, semmai il tecnico asturiano nei confronti di quella squadra, difesa fino a due giorni fa e verso cui oggi è pronto a puntare l'indice: «Manca personalità, i giocatori e la rosa hanno dei difetti. I calciatori devono tutti migliorare tantissimo e portare questa maglia con più orgoglio, chi la porta da un mese o da vent'anni. Perché per quello che vogliamo fare abbiamo bisogno di loro». Parole che farebbero pensare a un passo indietro rispetto al conto alla rovescia verso l'addio di mercoledì. Complice, forse, la scelta del di affidare a Vilanova il dopo-Guardiola.
 
Eppure, il tecnico di Gijon non sembra aver ancora sciolto le proprie perplessità sul futuro: «A fine stagione con la società analizzeremo i problemi, cercheremo soluzioni e vedremo cosa fare. Se sarà la mia Roma? Sarà la Roma dei romanisti». Intanto, stasera, sarà una Roma rimaneggiata: senza gli squalificati Osvaldo, e Lamela, senza Stekelenburg infortunato alla spalla, e con il solito a guidare un attacco baby con Bojan e . Dalla parte opposta, invece, a Cavani e Hamsik si aggiunge il recuperato Lavezzi, sul quale negli ultimi giorni si sono moltiplicate le attenzioni dell'Inter. Attenzione soprattutto alla coda del match: perché negli ultimi 15 minuti, in cui la Roma è stata infilata 13 volte in campionato, il ha messo a segno 15 reti. Il favore di numeri e assenze non rassicura l'umore di Hamsik: «Da qui alla fine saranno 4 gare decisive, noi pensiamo a noi stessi e guardiamo avanti. Ma attenzione alla Roma, che ha perso in casa e vorrà dimostrare il suo valore». Anche per non far cambiare idea a Luis Enrique: «Non sono pentito di essere l'allenatore della Roma». Ma fino a quando?