GASPORT (M. CECCHINI/D. STOPPINI) - Il giorno romano ha una tenerezza doppia, quella dei ricordi e di una prima volta. Cesare Prandelli torna a Trigoria e approda a Formello. Due visite, quelle del c.t., simili eppure diverse per due motivi: la Roma
Totti & Del Piero Cominciamo dalla fine, cioè dalla visita alla Roma, che il c.t. guidò per meno di due mesi nell'estate 2004. «Ho sempre avuto un bellissimo ricordo ha detto Prandelli alla tv del club . È sempre piacevole ed emozionante tornare qui. Luis Enrique? È un progetto tecnico fantastico. Lui è una persona credibile, ha uno spirito fantastico ed è diventato un riferimento. Ha portato cultura e un modo diverso di far calcio e spero che possa continuare, se lo merita. Totti e Del Piero? Quando si parla di loro bisognerebbe avere rispetto, hanno dato tanto e possono dare tanto. Per le convocazioni bisogna aspettare ancora, le considerazioni saranno fatte non solo in base all'età, ma anche in base ad un progetto e alla continuità. Cassano? Sta recuperando con determinazione ed entusiasmo, lo aspettiamo».
De Rossi difensore Prandelli ha fatto pranzo col d.g. Baldini e gli altri dirigenti, salutando poi i 4 papabili azzurri. Il d.s. Sabatini si è aggregato più tardi, con radio mercato che lo vuole a lavoro su Dempsey (Fulham) e Murillo (Atletico Nacional). Il c.t. a Totti ha chiesto informazioni sulla sua salute. Poi con De Rossi si è innescato un curioso siparietto, quando il capitano ha avvisato l'azzurro come in Nazionale a centrocampo avrà tanta concorrenza e Daniele ha replicato sorridendo: «Tanto ormai faccio il difensore» (anche ieri). Come dire, occhio a sviluppi di questa natura anche in chiave Italia. Detto che il c.t. non ha assistito all'allenamento per una questione di par condicio (alcuni club in passato hanno fatto capire di non gradire!), di sicuro la sua presenza ha scatenato Borini, che in partitella ha segnato tre gol. Il giorno era quello giusto.
Speranza e delusione Di diverso tenore, invece, la visita mattutina a Formello. La sintesi di un'ora scarsa trascorsa nel centro sportivo biancoceleste tiene dentro un veloce saluto con alcuni giocatori (tra cui Mauri, Rocchi e Klose), una foto con l'aquila Olympia, una porzione di allenamento e una chiacchierata con Edy Reja. I due si conoscono da tempo: «È una persona di grande umanità, tra noi c'è empatia ha detto Prandelli . Abbiamo parlato della gestione di alcuni calciatori». Mauri su tutti che, dopo aver ribadito al c.t. la sua estraneità alla vicenda scommesse («io sono pulito»), spera in una chiamata per l'Europeo. E Prandelli ha gradito. «Fa piacere che sia tornato ad alti livelli. Tengo sotto osservazione sia lui, Marchetti e Ledesma, questi ultimi stanno facendo un ottimo campionato». Parole dolci solo in apparenza per il portiere, che in realtà ci è rimasto male per non aver ricevuto neppure un saluto dal c.t. Evidentemente, dalla prima convocazione dell'era Prandelli, agosto, 2010, tanta acqua è passata sotto i ponti. Forse troppa.