Pjanic, la grinta oltre la paura

11/04/2012 alle 10:21.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Che i suoi muscoli fossero delicati a Trigoria lo sapevano. Che temesse così tanto di farsi male no. Anche perché sembra più maturo dell’età che ha ma in fondo ha appena compiuto 22 anni. E anche lui, come tanti compagni, deve ancora crescere. Lui è Miralem Pjanic, in panchina 90 minuti a Lecce

Luis Enrique la pensa diversamente, fin dai primi allenamenti a Trigoria a settembre lo ha provato più indietro convinto che, con i suoi piedi e la sua personalità, potesse fare benissimo anche come interno. E lui, arrivato l’ultimo giorno di mercato da Lione con alle spalle 23 presenze in e 90 in Ligue 1, si è messo a disposizione. È partito alla grande, unica nota positiva di un avvio di campionato da dimenticare, ha retto la squadra in momenti delicati ma dopo la sosta di Natale qualcosa è cambiato. I dolori al flessore, quella presenza con la Bosnia contro il Brasile prima del derby sconsigliata dalla Roma e decisa dal giocatore su pressione della federazione e del ct, la lesione dopo la partita contro la Lazio, il rientro in campo, la ricaduta e la paura, contro il Novara, di rifarsi male. Per lo staff medico era recuperato, lui non se l’è sentita, Luis Enrique non lo ha convocato. A Lecce, con appena un paio di allenamenti nelle gambe, lo ha portato ma gli ha preferito Lamela nel ruolo di trequartista. c’è rimasto male, pensava di giocare nella posizione che preferisce con Marquinho a centrocampo. Il tecnico ha deciso diversamente, questa settimana si è allenato regolarmente e oggi partità dall’inizio. Con , il giocatore che studia in allenamento e qualche volta pure a casa.

C’è chi ci scherza, su questa sua passione per il , ma è stato lo stesso giocatore a raccontare che «dai più grandi bisogna solo imparare». Stima ricambiata, visto che anche parla bene di lui, sia pubblicamente sia privatamente. Si intendono in campo, fuori non si frequentano visti i 14 anni di differenza. Il bosniaco sta spesso con i fratelli e con la fidanzata francese, ogni tanto esce con i coetanei della Roma, va spesso al cinema per imparare meglio la lingua, lui che già ne parla sei. Finora ha segnato 3 gol in campionato (...) e questo è un suo rammarico, visto che con il gioco di Luis Enrique era convinto che avrebbe avuto più confidenza con la porta. Stasera, contro la squadra che quando era appena diciottenne aveva sondato il terreno col Lione per prenderlo, ha la possibilità di invertire la rotta, di riprendersi la Roma e, soprattutto, di scacciare quella paura che negli ultimi mesi lo ha frenato. E per la Roma è stato un danno non da poco.