Luis Enrique «Non firmo mai per un pari»

22/04/2012 alle 10:23.

GASPORT (A. PUGLIESE) - «Io non firmo mai per un pareggio, mi dispiace. Forse è anche per questo che quest'anno abbiamo pareggiato così poco...». Nei titoli di coda c'è tutto Luis Enrique: presuntuoso quanto basta («A costo di sembrarlo, non mi accontento di un punto»), ironico, sicuro di sé fino alla fine. Stasera allo Juventus Stadium sarà una corrida e servirà proprio una Roma così: sfacciata, presuntuosa, pronta a spazzare via tutte quelle

 

Intensità Considerando che la non perde in casa da 24 gare (ultimo k.o. il 5 marzo 2011, 0-1 con il Milan), è anche più di un'impresa. «Chiaro che quando sono arrivato pensavo che la fosse una squadra che potesse vincere lo scudetto — continua l'allenatore giallorosso —. Quello che mi sorprende è che ancora non ha perso. Di solito le grandi squadre possono diventare più "calme" con le piccole. E invece la squadra di ha sempre giocato con un'intensità come se stesse giocando con il Milan». Già, il Milan, l'unica squadra che secondo Luis Enrique in questa stagione è stata superiore alla Roma. «In gara singola sì. Qui a Torino, ad esempio, nella Tim Cup abbiamo giocato una buona partita, perdendo 3-0, ma senza essere inferiori».

 

Senza paura Una Roma sfacciata, dunque. Senza paura. «Questo mai, i nostri giocatori sono abituati a gare del genere. Piuttosto è una sfida bellissima, che ti dà motivazioni altissime. Un grande stimolo per tutti noi. In una singola partita può succedere di tutto e vincere in trasferta, in gare così, ti dà le sensazioni più belle di tutte». Per provarci, Luis Enrique sembra orientato a riproporre al centro della difesa. «È una possibilità in più che ho e a me piace avere sempre più possibilità — puntualizza Lucho — Come difensore centrale Daniele offre tante cose, anche se secondo me il suo ruolo è quello di regista. Lì può diventare un grandissimo giocatore». E lì, probabilmente giocherà anche stasera.

 

Integralista o no? L'altra mossa che potrebbe mettere in piedi Luis Enrique è una marcatura particolare per Pirlo appena entra in possesso palla, proprio come successe all'andata, quando aveva il compito di non far ragionare il centrocampista della , smentendo chi dice che è integralista fino alla morte. «Integralista è una parola brutta, io sono solo convinto di quel che faccio». E allora, chissà che una mano non gliela dia . «È l'ultima sua sfida con Del Piero? Non lo so, chiamerò per chiedergli se farà giocare Del Piero (ride, ndr)». Per le telefonate c'è tempo, per i sogni no. Quello della Roma si gioca stasera.