REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Giù la maschera. La Roma "mai schiava del risultato" lascia il campo a un'idea nuova: "La cosa più importante è prenderci il terzo posto". Luis Enrique non si nasconde, non più almeno, e chiama la sua squadra a un obiettivo mai così espressamente annunciato dal tecnico asturiano.
"LA COSA IMPORTANTE È PRENDERCI IL TERZO POSTO" - Meno quattro dal terzo posto della Lazio, meno uno da Napoli e Udinese, con i friulani che già mercoledì saranno a Roma (il Napoli sarà ospite invece il 28 aprile). Eppure, Luis Enrique non vuole distrazioni: "Per me è importante domani con i Lecce, non mercoledì. Se non vinciamo domani è inutile pensare ai prossimi scontri diretti". Il messaggio è il solito, un passo alla volta. Ciò che cambia, è il target finale: "La cosa importante è essere in lotta fino alla fine e prendere questo terzo posto". Questo, sì, davvero inedito. Evidentemente l'aria d'Europa che soffia da domenica scorsa sulla Roma ha ingolosito anche il palato di Luis.
"CONTA IL RISULTATO, CI GIOCHIAMO TANTISSIMO" - Straordinariamente realista, l'asturiano, nel corso di una conferenza stampa lampo (appena 8 minuti), in cui mette da parte anche i propri dogmi: "Alla fine mancano solo 8 partite e la cosa più importante è sempre il risultato - ricorda - ma credo sia più facile arrivare in Champions giocando
bene, e ci siano più possibilità di vincere. Ma conta di più il risultato". Soprattutto, senza distrazioni: "Oltre all'avversario, mi preoccupa la prestazione dei miei ragazzi. Io penso che dopo una buona partita si può continuare, ma questa stagione abbiamo fatto buone gare e sconfitte pesanti". Qualcosa dovrà cambiare, adesso: "Perché questo è senza dubbio il momento più importante della stagione, mi aspetto grinta perché questa partita di Lecce per noi diventa importantissima". Per la credibilità di tutti: "Ma individualmente ognuno si gioca tantissimo, e anche a livello di squadra".
"VINCERE PER DIMENTICARE TUTTO IL RESTO" - Inutile, però, sprecarsi in tabelle e pronostici: "Non ho fatto i conti, non so quante vittorie possono essere determinanti per arrivare in Champions. A me basta vincere a Lecce e dimentico tutto il resto". Anche l'assenza di Totti, che resterà fuori per il perdurare di un fastidio al polpaccio che ha consigliato a lui per primo di evitare sforzi inutili. Soltanto oggi, invece, Luis Enrique sceglierà se puntare su Pjanic o meno: "Metterò in campo quelli che ritengo i migliori per questa partita - spiega l'allenatore - anche se è vero che ci sono alcuni che hanno dei problemi".
DA ACQUISTINHO A "GIOCATORE IMPORTANTE" - In fondo, il mercato invernale gli ha regalato una (quasi) inattesa alternativa: Marquinho. Il brasiliano ha cancellato lo scetticismo ironico di qualche dirigente che aveva cavalcato il suo soprannome diffuso on-line: oggi, "Acquistinho" è un giocatore su cui il tecnico asturiano punta ciecamente: "Marquinho ha una voglia chiave per essere un calciatore importante e il suo adattamento alla Roma è stato velocissimo. Mi aspetto anche di più perché per chi si trasferisce c'è sempre bisogno di adattamento. Lui lo sta facendo in tempi record e per noi diventa un giocatore importante". Per un obiettivo a cui nessuno vuol rinunciare in anticipo.