La rivincita di "Acquistinho"

02/04/2012 alle 10:30.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - L’ha guardato dall’alto, come sempre. Fumando, come sempre. Al 25’ un sussulto: ha segnato Acquistinho. Chi? Walter Sabatini chiama così Marquinho. In realtà, è un soprannome affibbiato al brasiliano da Diego «Zoro» Bianchi dentro i suoi racconti delle partite della Roma, diventati un cult sulla pagina Kansas City 1927 di Facebook.

Gli altri dirigenti, invece di consolarlo, hanno deciso di infilare il dito nella piaga e hanno fatto stampare una maglia numero 7 con il nome «Aquistinho», senza «c», chissà perché. ha accettato lo scherzo e se l’è appesa nella stanza. Ora tocca a lui ridere: quattro dei cinque gol di ieri sono stati segnati da acqusiti dell’ultimo mercato. Inutile dire quale gli abbia riempito il cuore. Marquinho non è più Acquistinho. Migliora di partita in partita e probabilmente verrà confermato: non ha dubbi, Luis Enrique ha dato il suo assenso. «Non mi siedo sugli allori - racconta l’umile brasiliano - e voglio crescere ancora. Ho imboccato la strada giusta». Il gol di ieri è l’accelerazione che gli serviva. «Non mi capita spesso di segnare di testa. Ho "rischiato" anche di fare il secondo. La dedica? Alla mia famiglia che oggi era qui e alla mia fidanzata». Magari l’anno prossimo lo seguiranno in giro per l’Europa. «Per la possiamo farcela». Parola di Marquinho, un ex Acquistinho. Con la «c».