Clicky

Sì, Viviani crede ai suoi occhi

23/03/2012 alle 09:37.

GASPORT (F. ODDI) - Delle tre finali giocate all’Olimpico nell’ultimo anno, l’unica che ha vinto è l’unica in cui non ha segnato. Era il solo ad avere un po’ di confidenza con quel prato, Federico Viviani, e teoricamente quello che si giocava di meno, visto che scendeva in campo contro la Primavera di un club che aveva già affrontato a livello di prima squadra, in questo stesso stadio e da titolare. Eppure, neanche tre minuti do

Felice Alla seconda uscita dal campo non ci sarà neanche più quella di maglietta numero 6: l’intervista a SportItalia la farà con quella a tinta unita che portava sotto. «Questa vittoria haun sapore particolare, ci tenevamo tantissimo— ha dichiarato il capitano —, ci avevamo già provato lo scorso anno, ma era andata male. Quella di Torino è stata tra le nostre migliori partite, abbiamo costruito lì la nostra vittoria. Il pubblico? Se non ci sei abituato le gambe ti tremano. Alzare la coppa dopo è un grande onore, come allenarmi con lui tutti i giorni. E Luis Enrique lo devo solo ringraziare, per i tanti consigli, e per aver puntato su dimesin dall’inizio ».

Festa di compleanno Farà vent’anni domani, giusto un anno fa debuttava in Nazionale nella sua Viterbo contro l’Olanda: era l’under 20, ora ha nel mirino l’under 21, che avrebbe anche raggiunto, se la Roma non gli avesse fatto saltare uno stage per averlo in campo proprio nella semifinale di Coppa, 6-1 al Milan. Nel 2007, coi Giovanissimi, la Roma stava perdendo la finale scudetto, lui entrò e si procurò il rigore del pareggio, al padre lo raccontarono al telefono, il primo trionfo del figlio: giocava talmente poco che neanche si era andato a vedere le Final Eight. Ieri no, ieri stava in tribuna, ad ammirare il suo ragazzo alzare la Coppa, 18 anni dopo .