Luis Enrique: «La strada giusta»

11/03/2012 alle 10:02.

IL TEMPO (A. SERAFINI) - Il viso tirato a fine gara mostra tutta la rabbia e la tensione accumulata nelle ultime settimane. Luis Enrique le scarica con un sorriso, un'iniezione di fiducia fondamentale dopo due sconfitte consecutive, ottanta giorni dopo l'ultimo successo ottenuto lontano dalle mura amiche dell'Olimpico. «Vincere a Palermo - attacca il tecnico - non è facile per nessuno, sono contento per l'atteggiamento mostrato nell'arco di tutta la gara. Abbiamo dimostrato che con la giusta attenzione si portano a casa i tre punti. Alla fine penso che il risultato sia giusto».

Alla ricerca di un equilibrio di squadra, l’allenatore spagnolo non nasconde di essere ancora lontano dalla quadratura del cerchio, ma avverte: «Se miglioriamo il nostro possesso palla sarà difficile batterci. Ci serviva un po' di fiducia dopo due sconfitte consecutive, dobbiamo crescere ancora tanto. Il nostro obiettivo è mostrarlo già lunedì prossimo con il davanti ai nostri tifosi. Le squadre che ci affrontano si adattano a noi e cambiano il loro modo di giocare. Questo mi rende profondamente orgoglioso». Il calo fisico accusato dalla squadra negli ultimi venti minuti non trova consensi nel pensiero dell'asturiano: «Penso che non ci sia stata una flessione di condizione, potevamo chiudere la partita molto prima. Solo questo posso recriminare ai miei ragazzi. Se non la chiudi poi soffri. Un pizzico di fortuna l'abbiamo avuto nei minuti finali, ma questo fa parte del gioco».

con il suo nono gol in campionato dimostra ancora una volta di essere decisivo, non soltanto per la straordinaria capacità realizzativa: «Adesso sembra che segni con qualsiasi pallone che tocca. Mi ha sorpreso tantissimo. Può diventare un giocatore di riferimento». Un assistito al meglio da un ispirato Lamela: «Ha fatto un passaggio incredibile in occasione del gol, quella di oggi per lui è stata una gara completa. Vedo in lui delle giocate che non tutti fanno. Ha un gran carattere, e il carattere non si compra al supermercato. Con la sua voglia e la sua testa può diventare un grandissimo». La difesa giallorossa esce inviolata dal Barbera, Kjaer dimostra nel suo vecchio stadio tutte le sue potenzialità, conscio che queste ultime undici partite potranno con molta probabilità decidere la sua permanenza nella Capitale. Luis Enrique lo sa e contrariamente alle sue abitudini elogia il danese per la convincente prestazione: «Simon è stato un colosso. Lui ha bisogno di fiducia, la gara di Palermo ha dimostrato tutto il suo valore».

Infine, dopo le parole di Bojan che lo vedrebbe fisiologicamente come l'unico erede di Guardiola al , Luis Enrique non si smuove di un centimetro e conferma ancora una volta la sua ferma volontà di rimanere nella Capitale: «Lo sapete come la penso, non ho mai chiesto niente a nessuno: ho parlato chiaramente. Rimarrò a Roma per la durata del mio contratto, ma forse anche 5 anni in più». Più chiaro di così...