LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Che sarebbe stato complicato Luis Enrique lo sapeva, ma la sconfitta contro il Milan sa un po di beffa. In vantaggio nel primo tempo, la Roma subisce la rimonta durante la ripresa, perdendo per 2-1. «È stata una bella partita, ma la differenza lha fatta un giocatore di qualità come Ibrahimovic prova a spiegare il tecnico spagnolo non sono contento al 100% del primo tempo
Nessuna tirata dorecchie a Totti e a quellerrore davanti la porta. «Io non ho mai giudicato un giocatore da una partita, non stavano tutti al 100% e ho potuto lasciare in panchina grandi calciatori». Allenatore e società proseguono poi sulla strada del silenzio nei confronti dellarbitraggio, contestato dai giocatori in campo, di Mazzoleni. «Non guardo mai la partita dellarbitro, fa il suo lavoro», chiude largomento il mister. Difficile a questo punto parlare di terzo posto. «Argomento che abbiamo solo sfiorato ammette Sabatini dipenderà dalle altre squadre, anche se noi abbiamo lobbligo di rialzare subito la testa perché non siamo ancora del tutto tagliati fuori». Il diesse giallorosso già sta lavorando sul mercato della prossima estate. «I giocatori che sono già alla Roma devono dimostrare di essere allaltezza, ogni domenica, le risposte vanno date adesso, non la prossima stagione, anche se siamo un cantiere aperto». Dopo due vittorie consecutive, la Roma ferma la sua corsa a San Siro. «Anche un punto sarebbe stato importante lanalisi su Pjanic peccato, non credo che il Milan meritasse la vittoria, Ibra ha fatto la differenza, è formidabile. Terzo posto? Non mancano molte gare, è difficile, certo, ma ci sono cose positive in questa sconfitta e dobbiamo ripartire da queste».
Ripartire dal materiale umano che Luis Enrique ha a disposizione, da una difesa che dovrà essere in larga parte cambiata, a fine stagione. Domenica prossima la gara interna con il Novara, per provare a ricominciare una corsa verso il complicatissimo raggiungimento del terzo posto.