CORSERA (G. PIACENTINI) - Ci dovrà essere il via libera della proprietà americana per uneventuale trattativa per la cessione di una parte delle quote dellAs Roma ancora di proprietà di UniCredit. È scritto nei patti parasociali siglati al momento della cessione della società giallorossa. Per questo difficilmente la richiesta dellimprenditore
A non convincere è il passato «burrascoso» del costruttore, condannato a 10 anni (pena ridotta a 3 anni e 8 mesi, riduzione poi annullata dalla Cassazione, ora è in attesa del giudizio definitivo) per truffa aggravata ai danni dello Stato, che aspetta una risposta da parte di UniCredit entro la fine di marzo e che ha messo a disposizione la Borghesiana, centro sportivo di sua proprietà. Il suo profilo però ha poco a che fare con la proprietà americana, e anche con UniCredit, che ha utilizzato proprio il criterio della trasparenza e della solidità finanziaria per decidere a chi vendere la Roma la scorsa estate. Il curriculum sportivo di Longarini, poi, non è migliore: solo ad Ancona ha raccolto soddisfazioni (promozione in A e finale di Coppa Italia). Fallimentari le esperienze con la Lodigiani (2 retrocessioni prima di vendere al gruppo Cisco) e con la Ternana (retrocessa in Lega Pro) di cui mantiene delle quote azionarie che non può vendere perché sono sotto sequestro da parte della Procura di Roma.




