GASPORT (M. CECCHINI) - È una notte di vento e verdetti quella di Palermo. Il primo è che leffetto Favorita dopo il secondo k.o. interno consecutivo dei rosanero pare ormai sfiorito; il secondo è che la crisi annega le residue speranze siciliane di prendere la scia di una qualificazione europea; il terzo il più incisivoè che la Roma è ancora viva e, tornando sesta a spese dellInter, legittima tutte le sue ambizioni di rimonta nelle zone nobili della classifica, sulle ali della sua «meglio gioventù»: Borini (al 9˚ gol in campionato, 8 nelle ultime 10 gare) e Lamela, che mettono in soffitta i patemi finali. Afarne le spese sono i rosanero che, puniti in avvio da un erroraccio di Munoz utile a innescare proprio il baby tandem giallorosso, fa registrare la quarta sconfitta nelle ultime 5 partite (la terza di fila), mettendo così a rischio la panchina di Mutti.
Fasce giallorosse Nella partita delle assenze vince la Roma che lamenta i forfait di Stekelenburg, Cassetti, Taddei, Juan, Burdisso, Pjanic, Perrotta e Osvaldo, contro le indisponibilità rosanero di Silvestre, Migliaccio e Bacinovic. La pochezza della rosa a disposizione di Mutti, però, stavolta si vede tutta, tantè che i teorici duelli di mediana Acquah-Greco e Barreto-Gago, con Donati pronto a sdoppiarsi fra il controllo sugli arretramenti di Totti e gli smistamenti, franano in fretta perché De Rossi, quasi mai infastidito da Zahavi, può salire e impostare con buona libertà costringendo a turno gli impacciati interni rosanero a occuparsi di lui e liberando sempre una delle due fasce alle avanzate di Rosi e Josè Angel. Buon per il Palermo che i due ragazzi raramente approfittano degli spazi a disposizione fino alle zone di competenza di Pisano e Balzaretti, ma le corsie laterali sono territorio di caccia soprattutto giallorosso, tantè che per un tempo i cross per Budan sono faticosi come i tagli agli stipendi dei parlamentari. Non a caso per 44 i ragazzi di Mutti in balia del pressing e delle ripartenze fin troppo leziose della Roma impegnano Lobont solo su due tiri cross di Balzaretti e Miccoli, inquadrando la porta solo sui titoli di coda con conclusioni in serie( ma poco brillanti) di Zahavi, Mantovani e Barreto.
Attacco finale Gli innesti di Hernandez e Ilicic rivitalizzano la vena rosanero, che nella ripresa gioca meglio la palla a terra. Intendiamoci, un minimo sindacale ottenuto allargando di più il gioco sugli esterni e creando pericoli su calcio dangolo,maquanto basta per far fare bella figura a Lobont sulle conclusioni da lontano di Ilicic, Miccoli e Munoz. LaRomaperò, più che nella costituzionale ansia difensiva, pecca nel non saper chiudere i giochi nelle praterie concesse dai rosanero. In quegli spazi sono sempre Lamela e Borini quelli che vanno più vicini al raddoppio ma le loro conclusioni non inquadrano la porta. Nessuna sorpresa perciò checon i giallorossi appena terzultimi nella classifica dei punti conquistati nei secondi tempiper i ragazzi di Luis Enrique tiri aria di beffa finale. E in effetti il tiro di Vazquez al 46 sembra proprio quello giusto, ma il salvataggio di Josè Angel a un passo dalla linea impedisce che si materializzi. Le conclusioni sono servite: la Roma torna al successo esterno che mancava da dicembre e di conseguenza in corsa per lEuropa, mentre ai rosanero tocca masticare il pane duro della crisi. Chissà cosa ne penserà lesuberante Zamparini.