
LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - Ventimila euro di multa alla Lazio per i buu scimmieschi della Curva Nord a Juan: il più classico dei chissenefrega. E così che il calcio italiano si batte anzi non si batte - contro il razzismo negli stadi. Facendo finta di nulla e pronunciando frasi di circostanza. Qualche esempio? Giancarlo
E così via. Cè uno che abbia detto, «eh, no cavolo bisognava fermarsi almeno un minuto, condannare quel gesto pubblicamente, stringersi intorno a Juan»? No, non cè. Forse le parole più dure sono arrivate da Reja: «Detesto queste cose, quei buu non mi sono piaciuti. Ma ho apprezzato che Matuzalem, Dias e Klose abbiano abbracciato Juan». Addirittura ignorati, invece, i cori della curva romanista contro Diakitè. La multa lava la coscienza di tutti, quattro soldi e via, ufficialmente sanziona quel coro spregevole anche agli occhi dellEuropa lUefa è molto più sensibile e dura in questi casi ma non fa male.
E anzi si va persino indietro: la Juve nel maggio 2009 giocò a porte chiuse contro lAtalanta, e nel gennaio 2010 curva chiusa con la Roma in Coppa Italia. Sempre per cori contro Balotelli. Oggi non è passato per la testa a nessuno. In Inghilterra si sta combattendo una battaglia feroce sul razzismo: Suarez è stato squalificato 8 giornate per insulti a Evra dello United, il City ha fatto denuncia allUefa per cori dei tifosi del Porto contro Touré e Balotelli, le stesse dimissioni di Capello si riconnettono al caso Terry, (ex) capitano dellInghilterra che ha insultato Anton Ferdinand del Qpr. In Italia la tensione è calata. I buu a Juan sono stati innescati da una normale azione di gioco, segno che lautomatismo è immediato, e si sono propagati rapidamente quasi a tutta la Curva. Non erano poche decine che urlavano, ma tantissimi forse migliaia. Per cui ogni considerazione sui pochi che si abbandonano a comportamenti del genere cade.
Il razzismo da stadio dagli insulti a Zoro a quelli a Balotelli non è un fenomeno debellato, anzi. Questanno multe hanno colpito Inter, Juve, Lazio, Siena, Verona, Atalanta, Fiorentina e così via. Ma multe appunto. E basta. Se Juan si è rivolto alla curva per dire zitti e poi al quarto uomo per chiedergli se avesse sentito, in campo non è quasi accaduto nulla: laltoparlante ha dato un avvertimento, Matuzalem si è rivolto alla curva per dire di smetterla, larbitro Bergonzi ha proseguito il match come se nulla fosse, giocatori e allenatori non hanno chiesto alcuno stop. Eppure larbitro Tagliavento nellottobre 2010 in Cagliari-Inter, dopo alcuni buu contro Etoo e sollecitato dallufficiale di sicurezza, convocò i capitani e minacciò la sospensione. Esiste una norma (art. 62 comma 6 Norme Organizzative Interne della Figc) che dice così: Il responsabile dellordine pubblico . il quale rileva uno o più striscioni esposti dai tifosi, cori, grida ed ogni altra manifestazione discriminatoria costituenti fatto grave, ordina allarbitro, anche per il tramite del quarto ufficiale di non iniziare o sospendere la gara. E solo apparenza: la norma cè e nessuno fa mai qualcosa.