
GASPORT (F. GRIMALDI) - Dal Pato a Gila ci sono quasi diciotto anni di differenza (allanagrafe), che diventano ventuno se si va a cercare lultimo successo rossoblù allOlimpico giallorosso, firmato appunto era il 17 gennaio 1990, con Bagnoli in panchina dalluruguaiano Aguilera. Da allora i rossoblù hanno giocato allOlimpico altre nove volte, senza riuscire più a fare bottino pieno. Gila pensaci tu Stavolta, alla faccia dellemergenza e di una tradizione sfavorevole (dal ritorno in A, nel 2007, il Grifone ha sempre perso in campionato giocando in casa dei giallorossi), cè un (cauto) ottimismo in più rispetto al recente passato, visto che Gilardino in carriera ha castigato i giallorossi per ben sette volte. Il clone della Trenza E, adesso, migliorata lintesa con Palacio
Gila pensaci tu Stavolta, alla faccia dellemergenza e di una tradizione sfavorevole (dal ritorno in A, nel 2007, il Grifone ha sempre perso in campionato giocando in casa dei giallorossi), cè un (cauto) ottimismo in più rispetto al recente passato, visto che Gilardino in carriera ha castigato i giallorossi per ben sette volte. Il clone della Trenza E, adesso, migliorata lintesa con Palacio (simile allargentino anche caratterialmente fuori dal campo: tutto casa, famiglia e allenamenti), (ri)trovata una condizione più che discreta, lex viola punta a confermarsi bestia nera della squadra di Luis Enrique. Il Gila va di fretta e ha già messo il vecchio Grifone nel suo cuore. Un esempio? A Lecce, pur senza la possibilità di scendere in campo, ad infortunio non ancora superato, è partito per la Puglia con i compagni, con lunico scopo di cementare il suo rapporto in uno spogliatoio dove, anche grazie al rapporto di vecchia data con Frey (e non solo), si è subito integrato alla perfezione. Messaggio al c.t. Lunica nota stonata (e lui lo sa bene) è il bilancio in rosso: un solo gol e tre assist sin qui nella sua stagione.
Gilardino deve recuperare il terreno perduto, e nelle undici partite che rimangono da giocare prima dellEuropeo ha tutta lintenzione di mettere almeno in difficoltà il c.t. Prandelli nella scelta degli uomini per giugno. La porta della Nazionale è ancora aperta. Poi cè Genova (la prima volta in una città di mare), che lo ha piacevolmente stupito. Una città che ti lascia vivere, proprio come piace a lui: poter prendere per mano le figlie e andare in visita allAcquario come un papà qualunque. Cè già riuscito, e non è cosa da poco.