De Rossi: "Roma, ora proviamoci"

20/03/2012 alle 08:15.

CORSPORT (A. GHIACCI) - All’inizio è sembrato un po’ spaesato. Ha perso un paio di palloni che potevano diventare pericolosi. In quella zona del campo devi limitare gli errori al massimo. Poi però, con il passare dei minuti, De Rossi è salito in cattedra come sempre. E ha cominciato a tamponare e a distribuire gioco:

 

MARQUINHO - Lampi di Marquinho. Il mancino brasiliano ci ha messo la voglia delle prime volte giallorosse, in più però stavolta è stato anche concreto. Tecnica, si sapeva. Palleggio, anche. Buona grinta, tanto movimento, un tiro dei suoi, molto insidioso. «Di positivo - dice l’ex Fluminense - oltre al risultato c’è l’atteggiamento che tutta la squadra ha messo in campo. Credo che a questo punto sia giusto credere all’obiettivo-, perché questa è una squadra che ha tutte le carte in regola per raggiungere i traguardo del terzo posto. Con il la squadra ha giocato meno bene di altre volte, soprattutto perché dopo il gol siamo arretrati troppo fino a quando non abbiamo fatto fatica ad uscire. Il mio tiro? Alla prossima segno. Con Luis Enrique mi trovo molto bene, è un grande allenatore. Lui propone il calcio del futuro, basato sulla circolazione della palla. Il mio rapporto con lui è buono, credo di potermi meritare la sua fiducia. Prima di arrivare in Italia non giocavo da tre mesi, ora sto migliorando fisicamente»
 
GRECO - A sinistra, a centrocampo, è partito titolare di nuovo Greco. Che poi ha lasciato il posto proprio a Marquinho. Un’altra partita, quella del mediano romano, fatta di sacrificio e buone iniziative: «Con il tecnico gioca chi sta bene, lui dà possibilità a tutti. Se mi manca il gol? Ci sono andato vicino, sta diventando un’ossessione. Ci tengo tanto, spero arrivi presto. Anche stavolta non abbiamo sfruttato buone occasioni per raddoppiare, ma per fortuna sono arrivati tre punti fondamentali. Ora abbiamo una buona classifica, ma preferiamo lavorare di partita in partita. Certo, un occhio ce lo buttiamo. A Milano ce la giocheremo, può succedere di tutto»