IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Apre Borini, dopo tre minuti. Chiude Borini, dopo 97 minuti di bel gioco ma anche di sofferenza, con lennesimo contropiede e lennesimo fallo conquistato. Palermo-Roma, almeno nei numeri, è questa. È una partita che vede la Roma vincere in trasferta dopo quasi tre mesi e che porta, soprattutto, quello che più ci si attendeva: una reazione dopo il ko nel derby. Carattere e gioco si chiedeva alla Roma e carattere e gioco sono arrivati. Grazie a una formazione schiava di tante assenze ma che riesce a imporre la propria supremazia per oltre unora su un campo che
Da quel momento il gioco della Roma non conosce soste: De Rossi fa la diga in mezzo al campo, Totti corre per tre anche quando sembra non farcela più, Greco e Gago a centrocampo non fanno sentire lassenza di Pjanic. Manca il colpo del ko, anche se al 23 ci va vicino Lamela che dopo una splendida azione sulla sinistra arriva a tu per tu con Viviano, pronto a mandare il suo tiro in angolo. Luis Enrique in panchina si complimenta con i suoi, fa segno di continuare così e la squadra lo segue anche se al riposo si va con solo un gol di vantaggio. E, anzi, a due minuti dal termine bisogna persino ringraziare Lobont bravo a sfiorare quel tanto che basta un tiro da fuori di Mantovani. La ripresa si apre con un Palermo decisamente più vivo grazie allingresso di Ilicic e Hernandez e con la Roma che continua, almeno nei primi minuti, a fare la partita. Al 9 ci prova Greco da fuori, poi tocca a Lamela che si fa 50 metri palla al piede ma, con Munoz attaccato, tira fuori. I rosanero crescono col passare dei minuti, la Roma arretra il baricentro ma al 23 è Borini ad avere la grande occasione: lattaccante dribbla ancora Munoz e Barreto ma colpisce lesterno della rete. Poi è solo Palermo che si fa vedere sempre più spesso dalle parti di Lobont senza però riuscire ad essere concreto.