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Contro Ibra non basta Kjaer

24/03/2012 alle 10:44.

CORSPORT (G. PISTILLI) -[…]Stasera la Roma, mercoledì il Barcellona, un doppio impegno che farebbe tremare le vene e i polsi anche a squadroni che, in una fase così cruciale, non dovessero sopperire alle molte peripezie (l'inquietante numero di infortuni, nonché qualche squalifica di troppo) che Allegri,

 
E' condivisibile il principio illustrato da Luis Enrique secondo il quale la Roma giocherà contro il Milan come sa, può ed è, giorno dopo giorno, addestrata. […] Se vorrà mandare a carte quarantotto il pronostico, che ovviamente pende dalla parte milanista, la Roma, pur senza abdicare al suo gioco preferito, non dovrà puntare soltanto sul fatidico "possesso palla", da taluni celebrato alla stregua della calcistica volta celeste. Perché metterla su quel piano sarebbe un "cadeau" al Milan, che in materia ne sa più della Roma. A che serve controllare il pallone se non si è capaci di farne buon uso in fase d'attacco? E allora? Ecco cosa, la Roma, dovrebbe fare: incrementare il ritmo, accentuare la rapidità di esecuzione della manovra, cercare la profondità contro una difesa che, se insidiata palla a terra e in velocità, potrebbe perdere la trebisonda.
 
Non scopriamo l'acqua calda nel sostenere che il Milan è superiore alla Roma per qualità tecnica complessiva e per esperienza, nonché per vastità di organico. Il precedente dell'andata (3-2 per il Milan) dovrebbe avere insegnato qualcosa a L.E. Non c'è bisogno di stravolgere l'assetto tattico della Roma per tentare di respingere il Milan e d'impedirgli di colpire duro. Basterebbe accorciare le distanze tra i reparti, raddoppiare la marcatura - sì, la marcatura, che non è una parolaccia - su Ibrahimovic, quando questa autentica forza della natura partirà all'assalto dell'area romanista. Basterà il solo, e giovane, Kjaer a fermarlo? Ci permettiamo di dubitarne