IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Questa volta il nemico è il gelo e la confusione di un calendario che frammenta gli obbiettivi. Non si è parlato daltro per tutta la settimana, perché le squadre non hanno potuto praticamente allenarsi allaperto. Ed anche a Roma il tema degli impianti e di uno stadio pensato per il calcio, di proprietà della società giallorossa è tornato dattualità. La Roma sta costruendo il futuro, si è detto e scritto in queste settimane, per sottolineare il coraggio di puntare sui giovani più di chiunque altro finora in Italia. Lallenatore Luis Enrique ha fatto il pieno di elogi dopo la vittoria con lInter.
Quando vince, raddoppia, secondo uno schema rivoluzionario, che piace moltissimo ai giocatori. Così, dopo lInter, la conferma di Piscitella a Catania non è quasi una sorpresa. E a Siena si può essere abbastanza sicuri che la Roma partirà allattacco per vincere la partita e muovere quella classifica che, senza ammetterlo, è un cruccio per i dirigenti giallorossi. Così senza De Rossi, la Roma rischierà in difesa di ripetere gli errori abbastanza evidenti quando le cose non girano come vorrebbe Lucho. Il problema è molto semplice: lo stesso gioco è alla base di esaltanti vittorie o umilianti sconfitte. Vie di mezzo non ci sono, può far differenza la presenza di campo di alcuni giocatori chiave. Due li conosciamo, Osvaldo, sulla via del ritorno, può essere un terzo.
La società, in ogni caso, ha sposato la filosofia del tecnico. Ha troppo bisogno di voltare pagina con la mentalità degli ultimi due anni prima del passaggio di proprietà. Con tutto il rispetto, le differenze con i metodi e le concezioni di Ranieri si sono potute misurare in campo a Roma-Inter. E non si può costruire futuro senza una rottura col passato.