
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Limpronta argentina è indelebile. Nessun problema: la Roma non ha la minima intenzione di cancellarla. Se Lamela e Osvaldo sono già i punti fermi dellattacco che verrà, presto Heinze e Gago lo diventeranno negli altri reparti. Sabatini & Co. ci stanno lavorando da qualche settimana, senza perdere di vista i
Per il tecnico spagnolo la conferma di «Gabi» è una priorità assoluta. Tra gli impacci di Kjaer e la fragilità di Juan Heinze si è ritrovato ad essere lunica certezza nel mezzo della difesa. Non solo, Luis Enrique lo considera lunico vero leader carismatico nello spogliatoio oltre a De Rossi e Burdisso. Cè bisogno di gente come lui in una squadra piena di ragazzini e la Roma se lo terrà stretto. Il discorso vale anche per Gago. La strada per la sua conferma è giusto un po più lunga ma comunque in discesa. La scorsa estate con il Real Madrid è stato fissato sulla parola, a poco più di 6 milioni di euro, il prezzo per riscattare il suo cartellino. Loperazione tra i due club va solo formalizzata, mentre manca ancora lintesa economica sullingaggio del centrocampista. Grazie alla «buonuscita» del Real, questanno la Roma ha riconosciuto a Gago «solo» un milione e centomila euro lordi più premi, una cifra che dovrà almeno triplicarsi nel nuovo accordo quadriennale. La società ha programmato lo «sforzo», anche in questo caso con il placet di Luis Enrique. Da toppa messa lultimo giorno di mercato, Gago è diventato in fretta un titolare in un centrocampo che ha tanto bisogno di qualità. E ha pure ritrovato la nazionale argentina.
Per lamichevole di mercoledì contro la Svizzera il ct della «Celeste» Sabella ha convocato anche Lamela. Ma prima il «Coco» dovrà rimettere i suoi colpi al servizio della Roma. Toccherà quasi certamente a lui sostituire lo squalificato Totti domenica a Bergamo nel ruolo di trequartista. Quello che Lamela preferisce e sente più «suo». Dopo la panchina dal sapore di bocciatura con il Parma, ecco loccasione del riscatto. La Roma aveva messo in preventivo i suoi alti e bassi ma adesso Luis Enrique si aspetta qualcosa in più. Da Lamela e tutti gli altri.