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Luis Enrique: «L’odore del derby ha svegliato la Roma»

20/02/2012 alle 11:09.

CORSPORT (A. GHIACCI) - Contento. E poi subito di nuovo concentrato sul prossimo impegno. Luis Enrique è fatto così. E allora stavolta si gusta un successo bello e importante, ma nell’istante successivo pensa a domenica prossima, all’Atalanta, a una partita nella quale se non si troverà la benedetta continuità, anche la vittoria sul Parma



CORSA 
- Tre punti pesanti che permettono alla Roma di affacciarsi per la prima volta nella zona che vale l’Europa: «La è chiaramente uno stimolo forte ma manca ancora tantissimo e cambierà tutto se a Bergamo non faremo una bella partita. Abbiamo guadagnato una posizione ma l’obiettivo resta quello di battere l’Atalanta. Penso che la squadra ha la qualità e la forza per salire ancora. E comunque da quando sono arrivato il gruppo è cresciuto tantissimo, i progressi sono stati enormi» . La Roma deve necessariamente trovare continuità. E’ a questa mancanza che Luis Enrique imputa gran parte dei problemi incontrati finora: «Rispetto alle squadre che ci precedono non abbiamo regolarità, ne parliamo tutte le settimane. Come insegnare ad essere sempre concentrati? In ogni allenamento si deve pensare a dare il massimo come se fosse una partita, così si 

arriva pronti all’impegno. La qualità deve esserci ogni giorno. I ragazzi sono sulla strada giusta, stanno lavorando benissimo, ma io sono molto esigente»



CARATTERE 
- Tanto esigente, vero. L’esempio della vigilia è eclatante. In allenamento lo spagnolo non aveva visto l’impegno richiesto e si era arrabiato. La conferenza era in programma subito dopo la seduta: «E infatti non credo sia stata la scelta giusta parlare dopo un allenamento, non lo farò più» . Di decisioni arbitrali, come sempre, non si parla: « ha detto che solo l’arbitro non ha visto il rigore? Neanche io, siamo in due... Fare l’arbitro non è un lavoro facile» . I giallorossi hanno studiato delle alternative tattiche: «E’ il mio lavoro - conferma Luis Enrique - quando la squadra non riesce a migliorare alcune situazioni cerco 

di fargli vedere che ci sono delle soluzioni come squadra. Abbiamo lavorato sull’aspetto difensivo e siamo migliorati. Ma i giocatori non sono robot, sono persone ed è normale che non sia facile» . Niente sui singoli, né su chi c’era né sugli assenti, come Greco e Simplicio: «Siamo tanti ma tra campo e panchina si va in diciotto...»



SALUTI 
- Il tecnico giallorosso prima di salutare fa i complimenti alla Primavera di Alberto , finalista al Viareggio: «Hanno fatto una partita incredibile» . Ora due giorni di riposo: «Per recuperare enrgie mentali, la testa è importante» . E l’ultima risata, chiedendo il permesso alla responsabile della comunicazione: «Starò con la mia famiglia, ne ho voglia. Posso?»