CORSPORT (A. GHIACCI) - Contento. E poi subito di nuovo concentrato sul prossimo impegno. Luis Enrique è fatto così. E allora stavolta si gusta un successo bello e importante, ma nellistante successivo pensa a domenica prossima, allAtalanta, a una partita nella quale se non si troverà la benedetta continuità, anche la vittoria sul Parma
CORSA - Tre punti pesanti che permettono alla Roma di affacciarsi per la prima volta nella zona che vale lEuropa: «La Champions è chiaramente uno stimolo forte ma manca ancora tantissimo e cambierà tutto se a Bergamo non faremo una bella partita. Abbiamo guadagnato una posizione ma lobiettivo resta quello di battere lAtalanta. Penso che la squadra ha la qualità e la forza per salire ancora. E comunque da quando sono arrivato il gruppo è cresciuto tantissimo, i progressi sono stati enormi» . La Roma deve necessariamente trovare continuità. E a questa mancanza che Luis Enrique imputa gran parte dei problemi incontrati finora: «Rispetto alle squadre che ci precedono non abbiamo regolarità, ne parliamo tutte le settimane. Come insegnare ad essere sempre concentrati? In ogni allenamento si deve pensare a dare il massimo come se fosse una partita, così si
arriva pronti allimpegno. La qualità deve esserci ogni giorno. I ragazzi sono sulla strada giusta, stanno lavorando benissimo, ma io sono molto esigente» .
CARATTERE - Tanto esigente, vero. Lesempio della vigilia è eclatante. In allenamento lo spagnolo non aveva visto limpegno richiesto e si era arrabiato. La conferenza era in programma subito dopo la seduta: «E infatti non credo sia stata la scelta giusta parlare dopo un allenamento, non lo farò più» . Di decisioni arbitrali, come sempre, non si parla: «De Rossi ha detto che solo larbitro non ha visto il rigore? Neanche io, siamo in due... Fare larbitro non è un lavoro facile» . I giallorossi hanno studiato delle alternative tattiche: «E il mio lavoro - conferma Luis Enrique - quando la squadra non riesce a migliorare alcune situazioni cerco
di fargli vedere che ci sono delle soluzioni come squadra. Abbiamo lavorato sullaspetto difensivo e siamo migliorati. Ma i giocatori non sono robot, sono persone ed è normale che non sia facile» . Niente sui singoli, né su chi cera né sugli assenti, come Greco e Simplicio: «Siamo tanti ma tra campo e panchina si va in diciotto...» .
SALUTI - Il tecnico giallorosso prima di salutare fa i complimenti alla Primavera di Alberto De Rossi, finalista al Viareggio: «Hanno fatto una partita incredibile» . Ora due giorni di riposo: «Per recuperare enrgie mentali, la testa è importante» . E lultima risata, chiedendo il permesso alla responsabile della comunicazione: «Starò con la mia famiglia, ne ho voglia. Posso?»




