Lamela involuto. Totti tra alti e bassi. Così l'attacco piange

03/02/2012 alle 09:34.

GASPORT (A. CATAPANO) - D'accordo, Osvaldo in certi frangenti sarebbe servito come il pane. Per la capacità di fare a sportellate con gli avversari consentendo alla squadra di salire e per come soltanto lui sa buttare dentro certi palloni sporchi. E siamo d'accordo anche sull'inconsistenza di Bojan (di cui scriviamo a parte), praticamente un passante, quasi mai incisivo, né da titolare né da subentrato, e sì che doveva essere l'arma in più a disp

Con Lamela si chiede pazienza, giustamente: ha 19 anni, ha gli alti e bassi della giovane età. Però è un fatto che il suo peso specifico nella squadra non tenga conto di queste attenuanti: cioè, se Lamela è in palla il calcio della Roma è di un certo livello. Viceversa, manca quella dose di talento che renderebbe meno prevedibile la manovra di Luis. Discorso che coinvolge , anzi soprattutto lui. Il capitano si è assunto tutte le responsabilità della prestazione di Cagliari («Per primi abbiamo sbagliato noi attaccanti, eravamo piazzati male in campo»), ma ascoltandolo tutti si sono chiesti: perché è accaduto? Perché dopo sei mesi siete ancora a questo punto? Pur registrando la difesa d'ufficio («Io la penso come il nostro allenatore, fa bene la Roma a mantenere la sua identità»), siamo sicuri che i giocatori la riconoscano quell'identità?