CORSPORT (A. RUGOLOTTO) - Dopo un breve periodo d'appannamento, è tornato lui. È tornato quel trascinatore di cui il Parma ha bisogno come il pane, fondamentale sia in fase d'impostazione del gioco sia come finalizzatore. Sebastian Giovinco è il leader in campo del Parma che oggi scende in campo all'Olimpico
FOSFORO A TUTTO CAMPO - La prima parte di questa stagione, fino alla sosta natalizia, in pratica l'ha visto come indiscusso protagonista. Nel 4-4-1-1 dell'ex tecnico Colomba rivestiva due ruoli ben precisi sul rettangolo di gioco. Il primo era una sorta di regista avanzato. Ogni squadra ha la sua fonte di gioco, l'ex juventino lo era per i crociati, arretrando spesso e volentieri per impostare l'azione, allargando la palla per la corsa dei due esterni di fascia, catapultandosi poi in avanti per finalizzare l'azione. Eccolo, il secondo ruolo: in una posizione molto vicina alla porta ma con la libertà di svariare alle spalle dell'unica punta (l'anno scorso Amauri, ora Floccari), Giovinco si prendeva il lusso anche di concludere a rete o di servire l'assist decisivo. Insomma, fosforo a tutto campo, un'altezza (appena 164 centimetri) e un fisico brevilineo che gli permettono di sfuggire anche alle marcature più ravvicinate. Oltre ai gol, alcuni splendidi per esecuzione, non è dunque da sorprendersi se Giovinco ha anche prodotto assist in quantità industriale. (...)
FLESSIONE E RIPRESA - Il periodo di leggera flessione è arrivato proprio in concomitanza con il cambio della guida tecnica. Donadoni all'inizio lo ha schierato come esterno nel tridente offensivo, poi ha optato per l'attuale 3-5-2 che sfrutta al meglio le caratteristiche della rosa ma anche quelle del singolo Giovinco, che comunque si era tolto lo sfizio di essere decisivo anche nel 4-3-3 con il cross per l'incornata di Valiani nella prima vittoria del nuovo corso (contro il Siena al Tardini). Da lì la Formica Atomica ha ripreso quel briciolo di fiducia persa per strada ed è tornato a macinare numeri e a raccogliere applausi. Una seconda crescita culminata nel gol d'antologia al Bentegodi di fronte al Chievo, quella palla lunga di Mariga catturata con il collo del piede, spostasta sul sinistro e poi trasformata in rete con un bolide secco. (...)
ASSIST E NON SOLO - Ma oltre a tutto questo, Giovinco è molto di più per il Parma, che non ne è dipendente, ma ha un bisogno dell'anima di quelle geometrie e di quella sapienza con pallone tra i piedi che solo il numero 10 può dare. Contro la Juventus, ad esempio, non ha segnato né fatto assist, ma è stato il crociato più pericoloso in campo con due buone occasioni e il rigore reclamato dopo il gioco di prestigio di tacco su Barzagli. Giovinco ha dimostrato di adattarsi all'allenatore, di essere decisivo anche contro le grandi squadre e forse di meritare quella maglia azzurra già vestita nel 2011. Insomma, Luis Enrique dovrà tenerlo d'occhio.