CORSERA (G. PIACENTINI) - Con la doppietta di ieri è arrivato a quota 5 gol in campionato (6 compresa la Coppa Italia), 3 negli ultimi quattro giorni considerando anche quello di Cagliari. La gara con l'Inter è una di quelle che Fabio Borini difficilmente dimenticherà: è uscito a pochi minuti dalla fine con l'Olimpico in piedi ad inneggiare il suo nome. Lui aveva già scritto il suo nome nella grande vittoria di ieri e non solo per la doppietta che ha messo in cassaforte il risultato dopo il vantaggio di Juan, ma soprattutto perché non ha mai mollato un centimetro finché è rimasto in campo. «Rispetto alla sconfitta di Cagliari - il suo commento a fine partita - è stato l'atteggiamento a fare la differenza. I cali che ogni tanto abbiamo sono un difetto che dobbiamo migliorare, sono dentro di noi e nel carattere di ogni giocatore. Contro l'Inter siamo stati bravi a concludere e a fare un pressing alto che è un segnale per tutta la squadra». A suon di gol e prestazioni ha conquistato un posto da titolare nelle gerarchie di Luis Enrique. «Per lui i titolari non esistono, partiamo tutti sullo stesso livello».
Un risultato così rotondo era difficile da pronosticare. «Vincere con quattro gol di scarto contro l'Inter non è mai facile per nessuno. I tifosi sono stati fantastici perché ci hanno sostenuto dall'inizio alla fine della partita, come aveva chiesto qualche giorno fa il nostro capitano. Ora però non facciamoci contagiare dall'entusiasmo. Il paragone con Pippo Inzaghi? Lo fece anche Ancelotti al Chelsea. Fa piacere, lui ha segnato tanto e vinto tantissimo. Mi rivedo in alcuni movimenti».