IL ROMANISTA (A. FERRARI) - «Prestazione quasi perfetta». Signore e signori, ecco Fabio Borini, il ragazzo-campione che esulta col coltello tra i denti, metafora stupenda della sua vita e della sua carriera. «È il giusto simbolo che mi rappresenta nel calcio e nel resto dopo la vittoria sullInter di ieri », racconta lex baby prodigio dopo la doppietta allInter, il quinto e il sesto gol stagionale (uno in Coppa Italia). Mamma mia quanto ha corso Fabio. Era dovunque. Prima difendeva come un terzino vecchie maniere, poi ripartiva a tutta verso la porta avversaria facendosi trovare sempre pronto per concludere a rete.
Ed è proprio la capacità di sacrificarsi che gli sta permettendo di entrare nei cuori dei tifosi giallorossi, che gli hanno dedicato unautentica ovazione alluscita dal campo: «Gran lavoro difensivo? È quello che ha chiesto Francesco (ovviamente Totti, ndr), il pubblico ci sostiene e per noi è importante - dice - oggi (ieri, ndr) abbiamo concesso veramente poco e davanti siamo stati bravi a concludere e a creare molto. Pressing costruttivo? Può essere così perchè diamo un input diverso a tutta la squadra. Se stiamo corti dobbiamo correre meno sia noi attaccanti che il resto della squadra. Tre partite in una settimana, non è mai facile da gestire. Era difficile dopo la sconfitta contro il Cagliari. Dobbiamo stare attenti a non lasciarci trascinare dallentusiasmo dellambiente». Ma come si fa a non essere entusiasmati da un giocatore del genere? Uno che non molla mai o meglio, come lo definì Ancelotti quando era al Chelsea, «un rompiscatole ». Definizione in cui lattaccante giallorosso si riconosce: «Oggi mi definirei un po rompiscatole. Pressare alto non è facile e non tutti gli attaccanti lo fanno con la voglia. Noi tre siamo stati bravi a farlo».
Borini sta sfruttando alla perfezione le occasioni che Luis Enrique gli sta concedendo: «Titolare? La settimana dobbiamo sempre lavorare bene, non esistono titolari con il mister, lo sapete anche voi. Dobbiamo essere sempre al massimo. La mia doppietta la dedico alla mia famiglia che è qui oggi (ieri, ndr) e a quelli che sono a casa». «Oggi non abbiamo concesso niente allInter. A Cagliari loro hanno avuto 4 occasioni e hanno fatto 4 gol. Non puoi sempre vincere 4-0. Devi essere concreto e realizzare anche una sola occasione». Le movenze di Borini ricordano molto quelle di Filippo Inzaghi, non proprio un attaccante da quattro soldi: «Stesso paragone che fece Ancelotti. Mi fa piacere, Inzaghi ha segnato e vinto tantissimo. Un po mi ci rivedo nei movimenti e fa sempre piacere». Fabio come Superpippo? I presupposti ci sono tutti