
CORSPORT (R. MAIDA) -Nellestate 2009, Juninho Pernambucano lasciava al Lione due regali di valore incalcolabile: la maglia da gioco e un ciclo di lezioni sul calcio di punizione perfetto. Miralem Pjanic, ragazzo umile che assorbe in fretta le cose giuste, chiese al maestro il permesso di indossare il numero 8 (ottenendolo: ovvio) e provò a imitarlo.
MODELLI - Juninho, che a 37 anni ancora si diverte nel Vasco da Gama, avrà apprezzato i progressi dellallievo. Ma in realtà, Pjanic ha studiato prima da Zidane: era lui, non solo per i calci piazzati, lidolo da ammirare in televisione durante linfanzia vissuta in Lussemburgo e nellapprendistato da campione al Metz. (...)
LINCONTRO - Juninho è stato il secondo esempio da seguire. Pjanic, conquistato immediatamente da questo guru dei tiratori scelti, lo avvicinò timidamente in allenamento per carpirne i segreti. Poi un giorno gli domandò: «Mi insegni come si fa?». E Juninho, che aveva capito di parlare a un potenziale erede, si prestò volentieri. Alla fine degli allenamenti, nel provare i tiri in porta, gli offrì consigli preziosi su come impostare il piede, su come colpire il pallone, su come disorientare i portieri. Da Juninho, Pjanic ha imparato il calcio dritto per dritto: rincorsa frontale rispetto alla porta, pallone che si alza per superare il muro nemico e si abbassa allimprovviso, quando il portiere crede di averla scampata. (...)
IN CAMPO - A Cagliari, domani sera, Mire riprenderà la mira. Si può considerare recuperato. Ieri a Trigoria non si è allenato, perché il dolore per la ginocchiata alla coscia rimediata contro il Bologna non era passato, ma oggi dovrebbe tornare in campo. Si sente pronto a giocare. E difficilmente Luis Enrique rinuncerà a lui, che in pochi mesi è diventato una colonna della Roma. Non solo per le punizioni.