
IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - «Andiamo lì con la convinzione di passare il turno». Il giorno dopo la vittoria sul Cesena in casa Roma non cè tempo per godersi una prestazione straripante. Perché dietro langolo ci sono altre maglie bianconere, quelle della Juventus.La capolista
Una rete, la seconda in Serie A dopo quella al Lecce, che Miralem voleva con tutte le forze: «Aspettavo da tempo il gol - ha detto nel corso di unintervista rilasciata a Sky -. Volevo segnare già nel primo tempo (ma la conclusione si era fermata sullesterno della rete a un soffio dal palo, ndr), poi lho dedicato alla curva sud. Vogliamo continuare così ma dobbiamo impegnarci giorno dopo giorno e partita dopo partita ». E la prossima, quella di domani, sarà una sfida speciale per Pjanic. Non solo per il valore dellavversaria, ma perché la Juventus gli ricorda uno dei suoi idoli di quando era bambino: «La Juve è un grande club, per me a maggior ragione perché lì ha giocato Zidane». Poi ancora sulla sfida di domani: «Partite così sono stimolanti, sono partite di Coppa, a eliminazione diretta. Giocheremo contro una grossa squadra, che gioca un ottimo calcio, ma andiamo lì con la convinzione di passare il turno e andare fino in fondo in questa competizione». Juve avversaria difficile e favorita per la vittoria del campionato, (...), Pjanic punta in alto: «La Juve certamente è una delle favorite, è una squadra solida, dallinizio sempre prima in classifica. Ma anche il Milan è lì dietro ed altre squadre possono inserirsi. La posizione dei bianconeri è meritata. Speriamo di poterli raggiungere anche se siamo ancora lontani». Lultima battuta è su Francesco Totti e sul record assoluto di gol con la stessa maglia stabilito dal capitano: «Sono molto contento che sia stato proprio lui a battere questo record, se lo merita. Ha portato questa maglia con grande cuore ed ha regalato grandi sogni ai tifosi. Sono contento di poter stare con lui tutti i giorni, a Roma è un idolo, una sorta di dio del calcio ». E se un dio del calcio dice che Miralem è il più forte, bisogna crederci per forza.