![](/IMG/AS ROMA/OSVALDO/BIG-osvaldo esulta braccia larghe MANCINI 1_10_11.jpg)
IL TEMPO (M. DE SANTIS) - I suoi primi ventisei anni, fatti di gol da cineteca e anche di qualche peccato di gioventù, li ha festeggiati a casa con la famiglia. Ma solo dopo aver celebrato il compleanno a Trigoria offrendo la pizza ai compagni e gustandosi la porchetta portata dal papà di Totti. Infortunio a parte, Osvaldo non ha niente di cui lamentarsi.
La vera Roma, invece, ha già iniziato a farsi vedere: «A livello di gioco non ci sono molte squadre che giocano come noi. L'inizio di stagione ci sta imponendo di guardare le grandi dal basso verso l'alto, ma se continuiamo così possiamo fare cose importanti. I miglioramenti ci sono e si vedono chiaramente. Noi attaccanti, ad esempio, siamo molto più precisi davanti alla porta. E questo ha fatto la differenza». La differenza l'hanno fatta pure Luis Enrique e Lamela. Anche per Osvaldo, che ha già messo una pietra sopra al battibecco con il secondo, finito con un cazzotto e conseguente castigo del primo subito dopo Udinese-Roma: «Con il mister mi trovo benissimo: è un tecnico che vuole vincere proponendo sempre la sua idea di gioco. Erik è fortissimo, mi ha sorpreso tanto. Può ancora migliorare, bisogna solo dargli tempo e fiducia. E farlo continuare a giocare». Le richieste filolameliane di Osvaldo saranno esaudite anche a Catania. Anche Totti ha superato un piccolo problemino alla coscia accusato mercoledì e ci sarà. Da valutare, ma c'è cauto ottimismo, la presenza di De Rossi: i miglioramenti ci sono e oggi si deciderà.