Luis Enrique si diverte: "Squadra impressionante"

22/01/2012 alle 10:46.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - «Impressionante». La Roma ha sorpreso perfino il suo artefice Luis Enrique. Non solo per il tris rifilato al Cesena in otto minuti, ma soprattutto per come ha continuato a giocare una partita mai iniziata. «Ricordo gare come il derby - dice l’allenatore - in cui dopo il vantaggio siamo diventati rinunciatari. Stavolta no ed è così che si deve fare. Diventa uno spettacolo per noi e i tifosi». Rispetto a inizio stagione è tutta un’altra mu

Il test di ieri si è trasformato subito in un allenamento. «Non mi era mai successo da calciatore di segnare tre gol in otto minuti. Eppure a quel punto è diventata una trappola: era una partita vinta e potevamo solo fare peggio. L'inizio della ripresa non è stato buono, ma ci siamo ripresi subito con il quarto gol». Il tecnico si gode i progressi del gruppo ma non può risparmiare un elogio particolare a . «I numeri parlano per lui, un campione che continua a mettersi a disposizione della squadra. Ma non facciamo troppe feste: martedì rigiochiamo e dobbiamo cercare di imporre il nostro gioco anche in casa della ».

non si è fermato un secondo. «La corsa è una dote di famiglia - racconta - mio padre era un maratoneta e mia sorella fa atletica leggera». Centrata, oltre la porta, anche la battuta sull’allenatore. «Il pregio più grande di Luis Enrique? Che non è italiano» dice convinto che si è svezzato nel calcio inglese. Ieri si è chiusa la sua settimana perfetta. «Sono contento che la Roma abbia riscattato la metà del mio cartellino, m’è piaciuta questa giocata d’anticipo e ora devo convincere la società a prendersi la seconda metà». Mentre l’attaccante spezza in partenza i propositi di scudetto, «non ci pensiamo, andiamo avanti di partita in partita», Rosi un pensierino sembra farcelo. «È bello - dice il terzino - restare aggrappati alle prime posizioni». Stare dietro a lui, invece, è sempre più difficile e i colpi proibiti degli avversari aumentano. «Comotto mi ha preso in pieno, una bella botta, non vedo l’ora di andare a casa a stendermi sul letto». Chiusura col pragmatismo di Taddei. «Invece di analizzare le cose positive io penso all’errore sul 3-1: non dobbiamo rilassarci mai. Adesso pensiamo alla . Sarà dura ma bisogna rispettare la nostra tradizione in Coppa Italia». Di fronte ancora maglie bianconere, ma sara tutta un’altra storia.