Lamela, il ragazzo dai piedi d'oro

13/01/2012 alle 09:00.

CORSERA (G. PIACENTINI) - C'è un'immagine che meglio di tutte fotografa quanto Erik Lamela sia considerato il nuovo fenomeno del calcio italiano. È la faccia stupita e ammirata di Francesco Totti, che lo scorso 23 ottobre ha visto dalla tribuna l'esordio con eurogol del «Coco», nella partita vinta dai giallorossi per 1-0 contro il Palermo. Sono bastati 7 minuti a Lamela per conquistare il cuore dei tifosi romanisti, molto meno per conquistare quello del capitano.

E proprio è uno dei più grandi estimatori del talento nato a Buenos Aires quasi 20 anni fa (compleanno il 4 marzo), costosa scommessa - la Roma lo ha pagato circa 20 milioni di euro, compresi i bonus (il primo è stato versato alla sua decima presenza in campionato) - già vinta da . Il d.s. in estate è riuscito a bruciare le più grandi d'Europa e a vestirlo di giallorosso dopo una trattativa infinita con il River Plate. «Spero che diventi il mio erede», l'incoronazione del capitano, che di solito non è così prodigo di complimenti.

Dall'esordio fino alla doppietta che mercoledì sera ha steso la , Lamela non ha fatto altro che raccogliere consensi. «
È un giocatore speciale, ma lasciamolo crescere in tranquillità”, il giudizio di Luis Enrique che però, da quando lo ha avuto stabilmente a disposizione - ha cominciato la stagione in ritardo a causa di un infortunio alla caviglia rimediato con la nazionale Under 20 dell'Argentina al Mondiale di categoria - difficilmente ha rinunciato a lui. Anche perché di calciatori così giovani e così forti ce ne sono pochi in giro per il mondo. In Italia, poi, sono ancora di meno e quelli che giocano con continuità (tra i '92 Merkel nel a Acquah nel Palermo, entrambi con un minutaggio inferiore all'argentino) non hanno certo i suoi colpi. 

Lamela invece ha le stimmate del fuoriclasse, e non bisogna essere grandi intenditori di calcio per rendersene conto perché si vede a occhio nudo, e in questi mesi è cresciuto notevolmente anche dal punto di vista fisico e della continuità. Straripante quando parte in progressione, ora riesce ad essere costante anche all'interno della stessa partita, mentre all'inizio giocava a sprazzi. Dal pareggio con la (dove si è procurato il rigore poi fallito da ) fino alla gara con la è entrato in quasi tutti gli episodi chiave delle quattro vittorie consecutive giallorosse.

Ha carattere, Lamela, perché senza carattere è difficile imporsi così giovani a questi livelli, e la personalità per fare parte di una squadra come la Roma dove ci sono tanti campioni. E dove può capitare di avere anche degli scontri. Come gli è successo con Osvaldo negli spogliatoi del Friuli dopo la sconfitta con l'Udinese. 

Era il 25 novembre. A sentirlo parlare oggi, il centravanti italo-argentino, sembra passato un secolo. «Lamela mi ha sorpreso tanto - le sue parole a Sky - ha delle qualità enormi. Bisogna dargli tempo e fiducia perché più gioca e più cresce. Si vede in campo e negli allenamenti che è fortissimo ma lo vedremo fare ancora meglio». Il futuro della Roma, insomma, è in buone mani.