CORSPORT (R. MAIDA) - Un boato enorme allinizio, un applauso speciale alla fine. LOlimpico ha deciso di non avere dubbi, ha preso posizione senza remore, accompagnando la vittoria della Roma con quel coro Daniele, De Rossi, ehe-oho che è unapertura di credito illimitata verso una pietra miliare di ieri, oggi e domani. De Rossi, ha visto quanto amore? «Non credo che i tifosi mi abbiano dedicato una standing ovation pensando al mio futuro. L'hanno fatto perché contro il Chievo sono stato sostituito per la prima volta negli ultimi due anni. Per il resto, il rapporto con loro va avanti da una decina danni, non ci sono mai stati problemi»
AMORE - Già. Ma bisognava guardarlo negli occhi, De Rossi, mentre si piazzava una borsa con il ghiaccio sulla coscia che da un mese lo fa penare eppure, sul 2-0, a partita già archiviata, sussultava in panchina con il furore di un tifoso per lerrore sotto porta di Gago. Questo non è latteggiamento di chi ha scelto di andare via dalla Roma, anche se la sua frase sul contratto tiene aperto il dibattito: «Io ho le idee chiare, molto chiare su quello che voglio. Sono consapevole di ciò che si dice e di ciò che non si dice. Ma siccome cè unattenzione mediatica incredibile sulla mia vicenda, preferisco non parlare e continuare a lavorare. Non vivo per andare sulle prime pagine dei giornali, invece questo sta accadendo spesso. Non che mi spaventi, ma mi sorprende». Poi le parole che potrebbero rasserenare i tifosi, o almeno distrarli: «Va tutto bene, purché vinca la Roma» . Non il Real Madrid, non il Manchester City. La Roma. La sua Roma. (...)