GASPORT (L. GARLANDO) - La Coppa Italia è come lo spread, un indicatore di crisi. Quando eravamo ricchi e giravamo l'Europa a giocarci le finali, la snobbavamo, come i quadri alti snobbano la mensa aziendale. Ristorante alla carta tutti i giorni, vuoi mettere? Per dire, anno di grazia 1993-94:
Ora che i soldi ce li hanno gli emiri e le finali se le giocano gli altri, riscopriamo il fascino della coppa di casa. In fondo, le triglie della mensa del venerdì hanno un loro perché. No?
Play-off Guardate il tabellone dei quarti di Coppa Italia, che si aprono oggi con un ghiotto Juve-Roma: a parte l'Udinese, rimpiazzata dal Siena, ci sono tutte le prime della Serie A. Una sorta di play-off parallelo. Quanta grazia. Un tempo le grandi lottavano su tre fronti e, inconsciamente o meno, erano portate a trascurare il terzo. Ora che la concorrenza delle big inglesi e spagnole si è fatta spietata, la Coppa Italia si è trasformata in un secondo fronte. Se un tempo poteva sembrare un brodino, oggi diventa l'occasione quasi unica per festeggiare qualcosa e nobilitare (salvare?) la stagione. La riduzione delle poltrone europee ha reso ancora più appetibile lo sbocco che offre in Europa League.
Palestra Non solo. La Coppa Italia è un'ottima palestra per allenare l'abitudine a vincere, come ha dimostrato l'Inter di Mancini, partita dalla Coppa Italia (2004-05), arrivata poi allo scudetto e, sotto altra guida, a Champions e Mondiale per club. La Juve, che come quell'Inter deve rimettere in moto l'antica dimestichezza con i trionfi e non ha altri impegni infrasettimanali, aggredirà il trofeo. Per squadre rampanti come Lazio, Roma e Napoli, la Coppa Italia può essere il primo passo verso un futuro più importante. Per questo non la snobberanno. E se l'affronteranno con un po' di turnover non è detto che lo spettacolo ci perda. Anzi. La Coppa Italia può essere il primo banco di prova per gli ultimi acquisti, come ha fatto il Napoli con Vargas e potrebbe fare il Milan con Mesbah: ingredienti inediti e quindi stuzzicanti. L'Inter di Poli che ha guadagnato i quarti col Genoa è stata molto più divertente di quella che ha superato la Lazio in campionato.
Gratis Godiamocela, insomma questa Champions Italia, che aveva occhiali e brufoli e si è fatta bella. E' un bene, anche perché ci siamo allineati alle culture calcistiche più evolute, che hanno sempre riservato grande rispetto ai trofei nazionali e perché la Coppa Italia è l'ultima frontiera del grande calcio in chiaro. Giusto che il pallone ogni tanto dia il meglio di sé anche gratis, in tempi grami di triglie aziendali.