AFFARE - L’attaccante lascia la Roma e arriva a Torino in prestito oneroso (500.000 euro) con diritto - non obbligo - di riscatto: il prezzo è fissato a 7,5 milioni. In carico alla Juve, ovviamente, lo stipendio del calciatore che dal club della capitale aveva un emolumento lordo da 5,4 milioni di euro a stagione fino al 2015.

BIANCONERO - Dopo il brindisi a Sankt Moritz con alcuni amici, oggi Borriello verrà sottoposto al rito delle visite mediche, a Torino. Poi, si allenerà a Vinovo e dovrà smaltire il problemino fisico. L’agente Tiberio Cavalleri spiega il programma: «Il viaggio andata e ritorno con Dubai, in pochi giorni, è più pregiudizievole che favorevole al suo momento. Per di più, Marco sta recuperando da una leggerissima distrazione inguinale. E’ già a buon punto, ma vuole completare la fase di riabilitazione: quattro-cinque giorni, poi sarà a posto e potrà riprendere gli allenamenti con la squadra. D’accordo con la dirigenza, visto che il gruppo è all’estero, si è deciso così di lasciarlo lavorare a Torino».

IL PROGETTO - Gentile e cordiale, Borriello ha fatto sapere al suo entourage che convincerà i tifosi segnando tantissimi gol. Sa benissimo che su qualche forum è stato lanciato il sondaggio sul suo conto (volete o no Borriello alla Juve?), con percentuali non favorevoli dopo il dribbling dell’estate 2010. (...) Lo stesso Cavalleri ci tiene a specificare: «Non ci fu assolutamente un rifiuto da parte di Borriello nei confronti della Juve, ci mancherebbe. E’ che al Milan, dopo l’acquisito di Ibrahimovic , preferivano una formula di cessione definitiva, gradita anche al calciatore. Dipese appunto dalle condizioni particolari».