IL ROMANISTA (V. META) - Lultima volta che ha passato una serata con la prima squadra era ancora estate e la sua prima con i grandi strappava i pochi applausi di un Olimpico più propenso ai fischi
Gli manca solo il gol, quello che lanno scorso sfiorò clamorosamente nella finale scudetto con il Varese, visto che quanto a titoli il suo è un curriculum impressionante per un diciassettenne: «Sono stati due anni bellissimi: giocare sotto età e vincere due scudetti è stato fantastico. Il tricolore con la prima squadra? Ma è ancora presto! Credo che questanno sarà difficile, però in futuro "scudetto" è una parola che in futuro sentiremo spesso». Intanto lunedì ha guardato il compagno di reparto Viviani esordire in Serie A contro la Juve: «Federico ha realizzato il sogno di tutti noi ragazzi - sorride Valerio -. Giocare con la prima nella Roma allOlimpico e di fronte a un pubblico così numeroso...sono veramente felice per lui. Gli ho mandato un messaggio per fargli i complimenti, non era mica facile esordire in una partita come quella, lui ce lha fatta ed è stato bravissimo. Se arriverà anche il mio momento? Beh, lo spero».
Più che alle imminenti vacanze di Natale, i pensieri di Verre convergono tutti verso Genova, dove sabato pomeriggio la Primavera è attesa dal ritorno dei quarti di Coppa Italia, sfida delicatissima visto il 3-2 dellandata. «A Viviani lho già detto: lo aspetto in Primavera, perché con il Genoa ci aspetta una partita diffcilissima e abbiamo bisogno di lui. E poi chissà, speriamo di ritrovarci in prima squadra». Gli chiedono di Luis Enrique, per quando il contatto con il tecnico non sia stato così assiduo negli ultimi mesi, con la Primavera dirottata su Ostia per gli allenamenti: «Ha portato un gioco diverso da quello che eravamo abituati a vedere: non è facile, ma è uno stile che ci piace». Discorsi lontani, quasi un desiderio da esprimere la notte di Natale. Il presente è Genova.