IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - "Tutti ar mare". Ma proprio tutti, gufi, bolognesi, juventini, finti romanisti, laziali, belli e brutti. "Tutti ar mare" in questo solstizio dinverno che è estate coi giocatori mezzi nudi alla meta, e la meta per un giocatore è sempre una curva. A Bologna hanno svoltato tutti.
A Bologna hanno svoltato tutti. "Tutti ar mare". Perché questo Natale è una Pasqua visto che la Roma in tre giorni è risorta. Il peccato originale è che non era morta. "Tutti ar mare" pure i miscredenti. In fondo cavevano ragione loro: sè italianizzato. Sì. Luis Enrique sè italianizzato visto che ieri Juan ha fatto pressing fin sullultimo pelo della barba di Gillet, il meglio del marcamento di un uomo. Che la Roma adesso mica fa più possesso palla! Ieri per esempio - quando ha giocato la sua miglior partita della stagione (più bella persino del 4-0 di Bologna ai tempi di Capello) - ha tenuto palla soltanto per il 68 per cento del tempo. Uninezia. Un caso. Visto che Luis Enrique fa la squadra a casaccio. Pensate, una volta a San Siro sè inventato persino Taddei a terzino sinistro e Taddei come fa a giocare terzino sinistro? Non è una provocazione: come fa Rodrigo Taddei da San Paolo (Roberto Falcao) a giocare così? A gennaio Sabatini prenda di corsa Abidal per mettere il francese in panchina: ci vuole una riserva allaltezza. Taddei ieri è stato enorme quasi come la tutta la Roma. Lultima volta che aveva segnato in
campionato era a Parma quando cera una mare di romanisti che cantavano "voglia di stringersi un po" perché sognavano lo scudetto
Ieri pure cerano il mare e i sogni... I sogni ce li devono avere tutti. "Chi ha imparato a sognare non smetterà mai di farlo". Non è Confucio, ma Baldini. Meglio. Sfacciatissimamente romanisti. Dieci punti sono uno sputo, una smitragliata di Pablo Bati Osvaldo.o. Siamo ai sogni estivi stamattina.
"Tutti ar mare". Pure quelli che adesso si sbrigheranno a dire che era facile vincere a Bologna. E il Milan che qui ha rubato un pareggetto una decina di giorni fa? Sarà un caso, come il progetto di questa Roma. Daltronde questa Roma a Napoli aveva vinto solo per culo e contro una squadra in chiara crisi: tra le prime 16 dEuropa e che ieri ha sofferto 6-1 col Genoa. Sarà un caso. O forse - un dubbio - solo per dirla alla Luis Enrique, sono tutte cazzate. Daltronde lui sè italianizzato visto che a un certo punto ieri la Roma è riuscita a mettere in fuorigioco tutto il Bologna dentro la sua area. Si cambiano i regolamenti con la rivoluzione. O no? Guardiola ha preso appunti. Daltronde questa Roma è troppo internazionale - sè detto pure questo - manca di unanima romana, senza capire che Roma è unappartenenza dellanima, che Roma è di chi lama. Come Totti che di questo "tutti ar mare" è semplicemente il sole, come De Rossi che invece è il mare e basta. Totti, De Rossi, più Rosi, Greco e Viviani: a fine partita ieri giocava mezza Roma. E le facevano "olè" "olè" alla spagnola, cioè allitaliana. Cioè alla Roma di Luis Enrique. La Roma di Spalletti cominciò a giocare a pallone soltanto a Natale, ma non lo faceva così bene. A Bologna finì la Roma di Voeller, iniziò quella di Montella, ieri era la sedicesima partita, ma la prima giornata in programma a fine agosto. Quando si poteva ancora sognare e si poteva andare tutti ar mare.