CORSPORT (R. MAIDA) - La bomba di Natale. Rumorosa, anche se ritrattata a mezzanotte. Me ne vado, forse, anzi no . Non è la prima volta che Francesco Totti manifesta pubblicamente una sensazione di disagio.
NERVOSISMO - Il caso è popolare, verace. E nasce tutto per un rigore sbagliato. Un tiro che «poteva essere un cucchiaio ma non lho fatto per rispetto di Buffon. Ripensandoci sarebbe stato meglio, almeno avrei segnato» . Invece no, Buffon ha parato. E qualche lord, per strada, ha reagito male: martedì e anche ieri. Insulti e sarcasmo dal popolo che da sempre lo coccola a prescindere. Senza contare le critiche più pacate (dalla scarsa professionalità al tipico «è un giocatore finito» ) che ha ricevuto attraverso radio e siti internet. Ecco i motivi dei cattivi pensieri, che già avevano agitato le sue giornate allinizio della stagione, in quel caso per le incomprensioni con Luis Enrique. «Mi dispiace anche di aver sbagliato il rigore - ha continuato Totti - se la palla fosse entrata, la Roma avrebbe vinto. Peccato, ma io do sempre il massimo. Credo che questo sia stato un piccolo passo falso» . Al quale è pronto a porre un rimedio immediato: «Spero di tornare al gol già a Napoli. E talmente tanto tempo che non segno che mi sono dimenticato come si esulta... Ma giocando più vicino alla porta come è successo contro la Juve ho più possibilità di tirare» . E magari di dimenticare queste ore tormentate.
DIFESA - De Rossi gli sta accanto, sfidando la stupidità con un paradosso significativo: «E assurdo. Per quello che ha fatto per la Roma, bisognerebbe apprezzarlo a prescindere. Anche se buttasse la palla nella sua porta con le mani» dice lamico. Totti non aveva dubbi sulla solidarietà di un ragazzo che a sua volta ne ha sentite tante. E del gruppo Trigoria in generale. «Siamo tutti uniti per un unico obiettivo, che è il bene della Roma - chiarisce Totti - Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte, sperando che il futuro ci riservi soddisfazioni. Supereremo questo momento. Continueremo a impegnarci per rendere felici i nostri tifosi» . Perché lamore per loro va oltre la delusione causata da qualche maleducato (e ingrato) passante. La Roma di Totti non passa mai. Lo dice anche Sabatini ( «Francesco non se ne va, starà con noi per molti anni» ), lo chiarisce lo stesso Totti alla fine della serata, quando ha capito che le sue parole erano state devastanti: «So che ho fatto preoccupare qualcuno, confermo che mi hanno insultato per strada, che non erano tifosi laziali, ma posso tranquillizzare lambiente: resterò alla Roma»