CORSPORT (A. GHIACCI) - Un giorno di permesso a metà settimana, concordato con la società, per essere presente al matrimonio della sorella. Poi, Miralem Pjanic è tornato regolarmente ad allenarsi. E stasera sarà al suo posto, pronto ancora una volta a dare il suo contributo. Un contributo che finora è stato altissimo: una rete e sei palloni confezio
POSIZIONE - E allora Pjanic, con tutta probabilità, ripartirà dalla posizione che gli è più congeniale, quella di trequartista. E lì che dà il meglio, è da lì che può fare la differenza grazie alla grande tecnica di cui è dotato. Colpi che hanno conquistato lintero ambiente-Roma fin dal giorno del suo arrivo a Trigoria. Non solo tecnica, però, perché come ebbe modo di sottolineare Luis Enrique «pesa poco più di sessanta chili ma in campo non molla mai lavversario, ha sempre lintensità giusta, quella che tutti dovrebbero mettere in partita» . Quindi, anche per una questione di equilibrio, meglio lui, forse, di un rifinitore-attaccante come Lamela (...)
CENTROCAMPO - Della linea mediana inoltre, la Juventus, avversaria di stasera, fa uno dei suoi punti di forza. E a centrocampo che Conte ha costruito gli ottimi risultati ottenuti finora: qualità e quantità, con Pirlo, Vidal e Marchisio a cui spesso si aggiungono gli esterni, sia di difesa che di attacco. E proprio la grande densità bianconera in quella zona potrebbe portare Luis Enrique a schierare Pjanic trequartista per non perdere il duello sotto il profilo numerico. Una posizione in cui Pjanic ha dimostrato di sapersi muovere alla perfezione, già dai tempi del Lione.
RISORSA - Ventuno anni che in campo sembrano almeno nove in più. Perché Pjanic è sì giovanissimo, ma gioca con le movenze di chi ha grandissima esperienza, frutto delle tante partite giocate in Champions e con la nazionale bosniaca. Diffidato, a Firenze è stato sostituito da Luis Enrique che non voleva rinunciare a lui con la Juventus. Giocherà alle spalle della coppia Totti-Osvaldo. Con il capitano, che lo definì «in grado con lultimo tocco che nessuno si aspetta di far fuori lavversario in maniera fantastica» , è prontissimo a duettare: i due parlano la stessa lingua calcistica. Osvaldo invece, sogna un altro passaggio stile-derby. Proprio in quel tocco cè lessenza di Pjanic, quello che servirebbe con maggiore frequenza a questa Roma: il lungo possesso-palla sviluppato dai giallorossi al limite dellarea avversaria, si risolve con unimbucata da urlo che prende in controtempo tutta la difesa e mette lattaccante a tu per tu con il portiere. O, altrimenti, gli inserimenti centrali come quello che lo ha portato al gol contro il Lecce. In mezzo, la solita enorme quantità di gioco in mezzo al campo.(...)