IL ROMANISTA (D. GALLI) - Baldini lo dice alla sua maniera: aggraziata. «DiBenedetto è stato il collante tra i vari soci. DiBenedetto è il presidente della Roma, poi quando la cosa avrebbe preso corpo si sarebbero palesati gli altri soci». DiBenedetto è stato. Passato prossimo. Mr Tom resta presidente, ma più che altro con funzioni di rappresentanza. Il futuro ha già bussato alla porta dellAs Roma. Il futuro è James
Tradotto dal forbito baldinese, DiBenedetto ha avuto un ruolo fondamentale nella trattativa con Unicredit e ha poi gettato le basi per il progetto societario. Qualche esempio. Autunno di un anno fa, allo studio Tonucci mettono in collegamento Baldini con DiBenedetto, che parla dallaltra parte dellAtlantico. Mr Tom gli chiede di diventare quello che è oggi, dg con poteri da vicepresidente esecutivo. Il capo vero. Ancora. È DiBenedetto a offrire in primavera a Sabatini la poltrona di ds. E poi? E poi il quadro cambia, in meglio se volete. Gli americani hanno bisogno di qualcuno che dedichi anima e corpo alla società. Dicono che Pallotta abbia litigato con DiBenedetto. Falso. Pallotta ha solo voluto assumere un ruolo più attivo.Fidatevi, è cosa molto buona. Un ruolo importante nel club lo ha avuto, e lo avrà ancora di più adesso, Joe Tacopina. Dipinto come un ciarlatano tre anni fa, lavvocato si sta prendendo la sua rivincita. Lavora tra Roma e New York, è locchio vigile della proprietà a stelle e strisce. E se lAs Roma ha cambiato proprietà, lo si deve alla sua volontà (e pazienza) di ferro. Non è un panegirico, è cronaca. Cè chi ipotizza che DiBenedetto non tornerà più a Roma. Registriamo. Ma con Pallotta non cè alcuna rottura. È semplicemente la naturale evoluzione dellAmerican Dream. Anzi: «È un naturale svolgimento del tema iniziale».