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Luis in amore «Roma, avanti insieme E che forza Lamela»

21/12/2011 alle 08:30.

GASPORT (M. CALABRESI) - Il Luis Enrique arrivato ieri sera a Bologna è sorridente, forse un po' infreddolito, ma sicuramente con il cuore caldo e tanta fiducia in più. Rispetto a 17 giorni fa, quando la Roma sprofondava a Firenze — e con lei la pazienza di una città intera — e rispetto anche a quel 28 agosto, giorno in cui la Roma da

Caccia al bis Lo spagnolo, però, dopo è in vena di strenne per tutti, dal collettivo ai singoli; la vittoria, se non altro, lo ha messo di buon umore, che diventerebbe ottimo se stasera ne arrivasse un'altra. «È più facile essere motivati contro una grande — ammette —. Ma la chiave di tutto è avere sempre la stessa ambizione». Anche perché non bastano due partite per far alzare definitivamente la nebbia: «La classifica è quella che meritiamo, ma stiamo vedendo una Roma completa, e anche a mi aspetto lo stesso. Se diamo la stessa importanza alle due fasi, attaccando e difendendo tutti insieme, avremo molte possibilità di vincere. Voglio vedere la Roma dei primi minuti di , perché abbiamo vinto, ma la fortuna ci ha dato una bella mano».

Carrellata Dopo la «letterina» ai suoi giocatori, è il momento di vuotare il sacco sul tavolo e distribuire parole coi fiocchi per tutti. Iniziando da Osvaldo, un po' croce, un po' delizia: «Lo abbiamo preso per il suo rendimento sportivo, e per la sua personalità vincente». E se a volte è stata troppa, pazienza. Poi Lamela: «Ha 19 anni e tantissima fame: adesso può giocare anche terzino o difensore centrale, perché ha voglia di farlo. E mi piacerebbe pure vederlo come interno di centrocampo, in futuro non escludo che ci possa giocare». Tocca a Juan: «Non lo scopro io: aveva un problema fisico, ha lavorato a parte e ora ha fatto le ultime due partite a un livello molto buono». Non resta a mani vuote neppure Simplicio: «Per noi è un esempio, ma anche una sorpresa. Non pensavo fosse così forte». Su Taddei, il picco massimo: «Si allena come un matto, fa una vita da professionista, e per noi ora è importantissimo. È un terzino difficile da superare». A Natale siamo tutti più buoni: ieri buono (e sincero) lo è stato Luis Enrique, oggi tocca alla Roma.