
CORSPORT (R. MAIDA) - Sarà stata latmosfera natalizia, o la sensazione di aver girato langolo delle incertezze, ma Luis Enrique ha fatto uneccezione alla fine della partita di Bologna: è andato a salutare la curva dove i tifosi della Roma, adesso felici, celebravano una vittoria-regalo. Un momento di grande umanità di un allenatore che soltanto diciotto giorni fa, nel diluvio di Firenze, veniva contestato come se avesse sbagli
FERMI TUTTI - Lunica notizia negativa in questo momento è la sosta. La Roma deve arrestare la sua (rin)corsa sul più bello. Luis Enrique, con la barba incolta e un bel sorriso, ha unaltra idea: «La pausa è meravigliosa invece. E bello avere finito lanno così, con una vittoria importante contro un avversario difficile, ma i ragazzi hanno bisogno di rilassarsi con le loro famiglie» . La sua soddisfazione, dopo aver arraffato sei punti in quattro giorni, è impossibile da nascondere: «E stata la partita più bella giocata dalla mia squadra. Siamo entrati in campo con latteggiamento giusto,(...) Cè stato lequilibrio tra le due fasi che voglio io: quando gli attaccanti lottano in questo modo, tutto si può fare» .
SVOLTA - Non vede nella fredda serata di Bologna il cambiamento della sua Roma. Lo vede una decina di giorni prima: «Contro la Juventus. Abbiamo capito i nostri sbagli e dimostrato che è difficile batterci se giochiamo compatti, se tutti si sacrificano, pressando alto e ripiegando. Attacchiamo in undici e difendiamo in undici, questo rende le cose più semplici. Lavorando si migliora. Non cè un altro segreto» . Ironizza sul Natale a cui arriva da allenatore della Roma:
«Ho mangiato il pandoro e il panettone con Baldini, per far vedere che non sarei andato via... Scherzi a parte, la strada è giusta. E io sono soddisfatto di quello che stiamo costruendo insieme» . Con il tridente Osvaldo-Totti-Lamela sembra aver trovato un assetto stabile: «Non cè niente di definitivo. Ho una rosa ampia e voglio sfruttarla. Guardate Simplicio: in estate non volevo nemmeno portarlo in ritiro, lui con il suo impegno si è conquistato spazio e adesso gioca molto bene» . Come Totti, che è mancato tanto anche a Luis Enrique: «Con lui ho un bel rapporto, come con gli altri.(...)» .
PADRONANZA - A Bologna la Roma ha dominato la partita con il 67 per cento di possesso palla. Eppure non è stata inconcludente come altre volte: «Conta di più avere la palla nella metà campo avversaria. Quando siamo veloci ci sono meno tocchi, la manovra è più fluida e arriviamo più in fretta in porta. Adesso la squadra sta facendo tutto quello che voglio, senza tanti errori. Temevo questa partita, perché dopo la vittoria di Napoli e il pareggio contro la Juventus, che comunque è stato positivo, poteva esserci un calo di tensione. Invece no, ho visto la squadra comportarsi nella maniera ottimale. Devo fare i complimenti ai giocatori» . Con un unico neo: «Se devo cercare una cosa che non è andata bene, parlo delle occasioni da gol. Ne abbiamo prodotte tante, concretizzando poco. (...)» .