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IL ROMANISTA (L. PELOSI) - Vincenzo Montella dice che se avesse ottenuto gli stessi risultati di Luis Enrique lavrebbero già cacciato. Luciano Spalletti dice agli amici: Prima o poi torno. Carlo Ancelotti dice che allenerà Totti. Qualche sito quota il suo arrivo (consiglio: se proprio volete, giocate una cifra bassa), qualche altro scrive
Anche Capello, ad esempio, che al suo primo anno alla guida della Roma arrivò sesto avendo a disposizione una rosa più forte di quella che con Zeman era arrivata quinta lanno prima. E chissà se i tanti che oggi sono daccordo con lui quando dice che non bisognava rendere pubblica la lite Osvaldo-Lamela magari sono gli stessi che in passato dicevano che non ha senso nascondere le cose, dato che si vengono a sapere lo stesso (come peraltro sarebbe accaduto anche in questo caso). Cè un uomo al comando e non è solo, anche se il comunicato sottolineava il fatto che la decisione di sospendere Osvaldo fosse stata presa dallallenatore. E così e la società sta con lui. Non avrà i poteri di un manager allinglese, ma quasi. E viene dal calcio spagnolo. Dice: ma qui siamo in Italia. Ma chi lo dice pensa forse che negli ultimi anni il calcio italiano sia superiore a quello inglese e/o a quello spagnolo? E solo unaltra delle tante argomentazioni lanciate nel mucchio per dare fastidio. Quasi come i nomi di improbabili allenatori pronti a subentrare. Cominciano ad essere prevedibili, peraltro. Se a Firenze dovesse andar male, sarà colpa
di Luis Enrique che non ha fatto giocare Osvaldo. Una notizia: finora la Roma ha perso 5 partite, in tutte e 5 Osvaldo ha giocato, in 4 di queste dallinizio. Poi cè una classifica da migliorare e questo non è affatto secondario. Alle porte cè una partita da vincere a Firenze e una serie difficile appena iniziata. Nessuno più di Luis Enrique vuole che la Roma torni a far punti e anche per questo ha voluto concedere un giorno di riposo ieri. Dopo tanta tensione, meglio per tutti staccare un po. Quasi per tutti, dato che lui si è presentato comunque a Trigoria per lavorare. Qualcuno ha anche ricamato sul fatto che non sia stato invitato alla cena. Perché, Spalletti veniva forse invitato quando di cene se ne facevano una a settimana e si vincevano 11 partite consecutive? E chi fa una cena con i colleghi invita forse il capo? Un buon capo non deve essere amato, deve essere stimato. Luis Enrique lo è anche perché non fa figli e figliastri e non si fa scrupoli, se lo ritiene giusto, a punire Osvaldo o a mandare in panchina Bojan.
Oggi si ricomincia, i giocatori non hanno solo sigillato la pace con la cena dellaltra sera, che peraltro non è stata organizzata né da Osvaldo né da Lamela perché lepisodio era già superato, ma hanno la stessa voglia di riscatto del suo allenatore. Domenica è il momento della verità, il momento di dimostrare che anche andando a cena insieme non passa la fame.