CORSPORT (A. GHIACCI) - Due mesi per prendersi la Roma. Dal 23 ottobre, giorno dellesordio in A con il fantastico e decisivo gol messo a segno contro il Palermo allOlimpico, al 21 dicembre, quando a Bologna è arrivata lennesima conferma sulla forza di Erik Lamela. Lambiente giallorosso tutto, dalla società, ai compagni, ai tifosi, hanno cominciato a capire: con Lamela è stato acquistato
MUSICA - Lamela ha preso parte al clasico solidale, partita giocata in patria, a La Plata, tra fondazione Pupi e fondazione Celeste, in pratica Argentina-Uruguay. Di solito molto sentita, ma stavolta è servita solo a raccogliere fondi destinati ad aiutare chi soffre. E a fine match Lamela, che ha giocato e vinto (4-3) con compagni del calibro di Zanetti, Milito e Higuain, ha lanciato parole che per le orecchie dei tifosi romanisti sono come musica: «Sono contento - ha detto ai microfoni di Sky - del mio inizio in Italia, finora credo di aver avuto un buon rendimento. Insieme ai miei compagni stiamo lavorando per migliorare e lottare per traguardi sempre più alti» . Quali? La zona Champions, appunto: «Siamo distanti dal primo posto, ma la Roma deve giocare per arrivare in Champions». (...)
CARATTERE - No, il montarsi non sembra far parte del repertorio di Lamela. E sì che di motivi ne avrebbe tanti. Arrivato in una città come Roma, dopo due mesi passati a curare la caviglia infortunata al Mondiale Under 20, ci ha messo appena 7 minuti per sfoderare un sinistro tanto magico quanto importante (1-0 contro il Palermo). Donne, locali notturni, successo, soldi. (...) . Non per Lamela, evidentemente: «Anche se ho solo diciannove anni, questo per me può rappresentare un punto di arrivo per la carriera. Amo stare in famiglia, mangiare fuori ogni tanto e ascoltare la cumbia (musica popolare colombiana, ndr)» . Di Lamela stupisce il carattere: forte, già formato a dispetto dellanagrafe, tanto che il balzo nel campionato italiano, che in passato ha bruciato più di qualche nome illustre, per lui è stato praticamente un gioco da ragazzi.
COLPI - La Roma, da qualche settimana, ha trovato la strada giusta anche grazie alle prestazioni del Coco (soprannominato così perché da piccolo era Cocorito ma il fratello riusciva a dire solo Coco). «Il mio motto - ha detto il mancino - è tutti per uno e uno per tutti, solo così si può diventare una squadra». Soprattutto così, si diventa una squadra; ma poi maggiore è il numero di piedi buoni in campo e minore sarà lo sforzo per ottenere ciò che si vuole. Con gioia del tecnico di turno (in questo caso Luis Enrique) e dei tifosi (quelli della Roma)» .
LITE - Lamela è tornato anche sullepisodio che lo ha visto coinvolto allinterno dello stadio Friuli con Osvaldo. La Roma aveva appena perso 2-0, e per Osvaldo Lamela era colpevole di aver tentato troppo la soluzione personale senza cercare i compagni. (...): «Sì - racconta Erik alla rivista di casa La Roma - ma io non gli ho mai detto non sei mica Maradona come è stato raccontato. Non so come siano uscite certe cose. Ora è tutto sistemato, Osvaldo mi ha chiesto scusa» . Meglio così. Da quellepisodio, trasferta di Firenze a parte, la Roma ha ottenuto sette punti in tre partite con Juventus, Napoli e Bologna. E al centro della Roma, oggi, cè anche Erik Lamela.