GASPORT (A. PUGLIESE) - È in vacanza a casa sua, a Buenos Aires, dove l'eco delle sue prodezze è arrivato lungo, travolgente come un'onda. Lì, in Argentina, su Lamela non avevano dubbi, come non li aveva Walter Sabatini, che lo ha portato in Italia. «Anche se ho solo 19 anni, Roma per me può essere già un punto d'arrivo», dice Erik, quasi un predestina
Pace fatta Già, soprattutto ora che sembra tornata l'armonia nello spogliatoio giallorosso. «La lite con Osvaldo? Acqua passata, mi ha chiesto scusa», ha invece detto a «La Roma». Del resto, bastava vederli scherzare sorridenti a Bologna, a fine gara, per capire che tra i due è già tutto alle spalle. «Io non gli ho mai detto "tu non sei Maradona", non so come sia uscita questa cosa qui». Che, tra l'altro, fa a cazzotti (stavolta non reali) con la sua idea di squadra. «Il mio motto è sempre lo stesso: "Tutti per uno, uno per tutti". Solo così si può diventare una squadra». Maradona o Osvaldo che sia, l'importante è che Lamela continui così.
