IL TEMPO (A. AUSTINI) - Per ora sono solo mosse di assestamento. James Pallotta, uno dei quattro soci del consorzio americano, mette un piede dentro il cda della Roma. Non direttamente, ma attraverso uno dei suoi uomini di fiducia : Mark Pannes è pronto a entrare nel consiglio
Pannes è spesso presente a Roma (tornerà la prossima settimana) e con il collega di Raptor Sean Barror sta lavorando da mesi sui progetti legati allo stadio - sia lOlimpico che quello di proprietà da costruire - il marketing e il merchandising. A Pannes o chi per lui dovrebbero essere trasferite anche delle deleghe operative, a conferma del sempre maggiore coinvolgimento nella gestione societaria del «clan» di Pallotta. E che ne sarà di Ruane e DAmore, i due soci più defilati del consorzio? Il loro impegno economico resta immutato, ma per questioni di opportunità hanno deciso di uscire dal cda: le riunioni del consiglio sono molto frequenti e per due «business man» che vivono al di là delloceano spesso diventa problematico anche collegarsi in video-conferenza. La riunione di mercoledì dovrà anche convocare lassemblea chiamata a deliberare laumento di capitale. Dovranno passare almeno 40 giorni, quindi si arriverà a fine gennaio e le procedure per la ricapitalizzazione si chiuderanno soltanto a febbraio. Con una novità confortante: laumento di capitale sarà superiore ai 50 milioni previsti (il tetto massimo fissato è 80) e questo porterà la liquidità necessaria in cassa per far fronte alle esigenze sportive. Tradotto: si potrà investire anche nel mercato di gennaio e ci sarà la copertura economica per il rinnovo di De Rossi. Sempre nel prossimo cda si attende la schiarita sui compensi degli amministratori: fissato il budget complessivo a 1,28 milioni, va stabilito lo stipendio di DiBenedetto. Che resta alla guida del club, con Pallotta sempre più vicino alla sedia del comandante