GASPORT (F. ODDI) - La partita della vita, senza neanche saperlo: Fabrizio Carboni ha giocato molto bene mercoledì scorso, contro il Genoa Primavera. C'era Luis Enrique a seguirla
«Tre tituli» Prima di fare collezione di infortuni lo scorso anno Montella chiamò un po' di ragazzi ad allenarsi coi grandi, quando toccò a lui si ruppe un piede scontrandosi con Brighi Fabrizio Carboni aveva vinto tutto quello che c'era da vincere: Campione d'Italia con la Primavera lo scorso anno giocando poco, con gli Allievi l'anno prima capitano, finale proprio con la Juventus, con i Giovanissimi nel 2006-07 aggregato sotto età ai '92. Unico anno senza vittorie, quello in cui tutti lo davano per favorito: Giovanissimi Nazionali in età, 2007-08, in panchina il padre Mauro, tre anni da tecnico delle giovanili della Roma. Era il periodo in cui Fabrizio Carboni piedi da centrocampista, gran tiro da fuori, rigorista e capitano sembrava destinato a travolgere tutto, ultimamente lo penalizza la statura. Fatica a raggiungere il metro e ottanta, ma Orchi non sta ancora bene, e Sabelli ha altre caratteristiche: Barba ha più fisico, ed è entrato nel giro dell'Under 19, ma Luis Enrique, come sempre, ha deciso di testa sua.