IL ROMANISTA (V. VERCILLO) - «È la storia che vi condanna». Frase letta, sentita, gridata. Ieri, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, è arrivato un nuovo sentore di conferma. La Lazio è finita ufficialmente nel mirino della Procura di Cremona a causa del risultato di Lecce-Lazio del maggio scorso, un 2-4 che sa tanto di over programmato.
Ed anche in questultima parentesi buia del calcio italiano, la Lazio sembra essersi ritagliata uno spazio tutto suo. Tra le ventidue partite di serie A a rischio combine, infatti, spicca la gara dei biancocelesti contro il Lecce. Dopo unintera giornata di accertamenti specifici, gli inquirenti hanno deciso di verificare alcune indiscreszioni direttamente chiedendo notizie ad uno degli arrestati nella retata di lunedì, Alessandro Zamperini, ex calciatore cresciuto nelle giovanili della Lazio e poi invischiato tra le fila dellorganizzazione del singaporiano Den, il boss del calcioscommesse. Lindagato, in manette per aver tentato di corrompere il calciatore pentito del Gubbio Simone Farina, avrebbe trascorso quattro giorni nellalbergo in cui soggiornava il Lecce alla vigilia della gara contro il club di Lotito. Fatto irrilevante allapparenza, se non fosse che quella di alloggiare per qualche giorno insieme alle squadre con cui si era organizzata una combine - in modo da avere sempre i giocatori complici sotto mano - era una consuetudine dellassociazione. Dal canto suo, Zamperini ha dichiarato di trovarsi lì a Lecce «solo perché un amico mi aveva invitato a vedere la partita».
Oltre alla Lazio, le squadre tenute sotto controllo dalla Procura di Cremona sono Brescia, Bari, Sampdoria, Genoa, Bologna, Cagliari, Napoli e (naturlamente) Lecce. Per alcune si tratterebbe semplicemente di taciti accordi tra squadre su cui qualcuno ha lucrato. Per altre, invece, di partite dal risultato già deciso in partenza e il cui scopo si allargava dal lucro al riciclaggio di denaro sporco.