
IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Cinquantaquattro presenze, diciassette gol. Sono questi i numeri con cui Marco Borriello saluta la Roma. Numeri importanti, sicuramente, ma che raccontano anche quello che poteva essere e non è stato: un amore sbocciato allimprovviso in una calda giornata di fine estate, alimentato da tanti gol in autunno e poi raffreddatosi con larrivo della primavera e di due nuovi allenatori. Perché lui, Borriello, lattaccante che ad ago
che poteva essere e non è stato: un amore sbocciato allimprovviso in una calda giornata di fine estate, alimentato da tanti gol in autunno e poi raffreddatosi con larrivo della primavera e di due nuovi allenatori.
Perché lui, Borriello, lattaccante che ad agosto nel 2010 aveva lasciato il Milan dicendo un secco e deciso no alla Juventus per accettare, nel giro di 24 ore, la Roma, è stato un titolare fisso solo con Ranieri. Quando è arrivato
Montella, che ha ridisegnato la squadra intorno a Totti, per lui non cè stato più spazio. E con Luis Enrique è successo lo stesso nonostante a Riscone - e questo nessuno può smentirlo - lattaccante sia stato uno dei migliori.
Da agosto ad oggi però di spazio Borriello ne ha trovato pochissimo: appena sette presenze, nessun gol. Solo tante esclusioni, partite passate tra panchina (da cui ha però tifato sempre per i compagni e anche di questo
gliene va dato atto) e tribuna. Luis Enrique non lo ha convocato per la trasferta di Bologna, problema alla coscia si dice, e di lui restano due immagini: lultima
volta che ha indossato la maglia della Roma (i cinque minuti contro la Juventus il 12 dicembre) e lultima foto scattata a Trigoria, ieri pomeriggio al bar insieme a Totti. Lamico Totti.
Quando è arrivato a Roma Borriello si è presentato raccontando di un sms scambiato con De Rossi: "Annamo a vince", cera scritto e quella frase - senza troppa fortuna - era diventata un po lemblema della scorsa stagione quando si pensava che la Roma vice campione dItalia potesse di nuovo competere per
traguardi importanti. Di lui si diceva che sarebbe andato daccordo con Daniele e che, invece, sarebbero sorti problemi con Totti perché al Capitano non sarebbe piaciuto avere unalternativa così importante in attacco. E invece, mentre tutto il mondo parlava e straparlava di questo, tra loro nasceva un bel rapporto
fatto di cene fuori, partite a carte e persino un week end estivo in Sardegna. Se cè una certezza, da parte di tutti e due, è che avrebbero voluto giocare più insieme e invece, per un motivo o per laltro, lo hanno fatto
raramente. Il legame umano resterà, quello tra compagni di squadra no perché Borriello andrà via. Questi mesi sono stati duri per lui: prima le parole di Sabatini che lo ha definito "un problema", poi i minuti con lo Slovan che gli hanno impedito di trovare una squadra che facesse le coppe europee, infine la scelta di restare a Roma convinto di avere, quantomeno, qualche possibilità in più. Senza alcuna malizia, probabilmente Borriello non si aspettava lesplosione di Osvaldo ed era convinto di poter avere maggiori occasioni: per Luis Enrique invece litalo-argentino è quasi intoccabile e Marco ha dovuto fare i conti con questa realtà. Così come ha dovuto fare i conti con qualche frecciatina del tecnico che non ha sempre gradito il suo atteggiamento in allenamento. Da gennaio le loro strade si divideranno.
Anche se non ci sono ancora certezze su quella che intraprenderà Borriello: la Juve - dopo il gran rifiuto di un anno e mezzo fa - si sarebbe rifatta sotto proponendo un prestito con riscatto fissato a giugno per almeno 12 milioni. Questa soluzione andrebbe bene alla Roma ma, per adesso, richieste ufficiali non ci sono state. Giusto un timido interessamento, così come il Genoa. Al contrario invece di alcune telefonate - e anche qualcosa di più - che sono arrivate dallestero: in Inghilterra il Tottenham si è fatto sotto in modo deciso ma
è dalla Francia, e più precisamente da Marsiglia, che arrivano i segnali più concreti. Il club che affronterà lInter negli ottavi di Champions è pronto a prendere il giocatore in prestito con riscatto stabilito (la stessa formula della Juventus) ma al momento il giocatore, nonostante la possibilità di giocare nelle coppe europee, non appare troppo convinto. La Roma quindi aspetta, convinta però che entro un paio di settimane la situazione potrebbe sbloccarsi.