Borriello, con la Roma finisce qui

21/12/2011 alle 09:18.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Cinquantaquattro presenze, diciassette gol. Sono questi i numeri con cui Marco Borriello saluta la Roma. Numeri importanti, sicuramente, ma che raccontano anche quello che poteva essere e non è stato: un amore sbocciato all’improvviso in una calda giornata di fine estate, alimentato da tanti gol in autunno e poi raffreddatosi con l’arrivo della primavera e di due nuovi allenatori. Perché lui, Borriello, l’attaccante che ad ago

che poteva essere e non è stato: un amore sbocciato all’improvviso in una calda giornata di fine estate, alimentato da tanti gol in autunno e poi raffreddatosi con l’arrivo della primavera e di due nuovi allenatori.

Perché lui, Borriello, l’attaccante che ad agosto nel 2010 aveva lasciato il Milan dicendo un secco e deciso no alla per accettare, nel giro di 24 ore, la Roma, è stato
un titolare fisso solo con Ranieri. Quando è arrivato

Montella, che ha ridisegnato la squadra intorno a , per lui non c’è stato più spazio. E con Luis Enrique è successo lo stesso nonostante a Riscone - e questo nessuno può smentirlo - l’attaccante sia stato uno dei migliori.


Da agosto ad oggi però di spazio Borriello ne ha trovato pochissimo: appena sette presenze, nessun gol. Solo tante esclusioni, partite passate tra panchina (da cui ha però tifato sempre per i compagni e anche di questo

gliene va dato atto) e tribuna. Luis Enrique non lo ha convocato per la trasferta di , problema alla coscia si dice, e di lui restano due immagini: l’ultima


volta che ha indossato la maglia della Roma (i cinque minuti contro la il 12 dicembre) e l’ultima foto scattata a Trigoria, ieri pomeriggio al bar insieme a . L’amico .

Quando è arrivato a Roma Borriello si è presentato raccontando di un sms scambiato con : "Annamo a vince", c’era scritto e quella frase - senza troppa fortuna - era diventata un po’ l’emblema della scorsa stagione quando si pensava che la Roma vice campione d’Italia potesse di nuovo competere per

traguardi importanti. Di lui si diceva che sarebbe andato d’accordo con Daniele e che, invece, sarebbero sorti problemi con perché al non sarebbe piaciuto avere un’alternativa così importante in attacco. E invece, mentre tutto il mondo parlava e straparlava di questo, tra loro nasceva un bel rapporto

fatto di cene fuori, partite a carte e persino un week end estivo in Sardegna. Se c’è una certezza, da parte di tutti e due, è che avrebbero voluto giocare più insieme e invece, per un motivo o per l’altro, lo hanno fatto

raramente. Il legame umano resterà, quello tra compagni di squadra no perché Borriello andrà via. Questi mesi sono stati duri per lui: prima le parole di che lo ha definito "un problema", poi i minuti con lo Slovan che gli hanno impedito di trovare una squadra che facesse le coppe europee, infine la scelta di restare a Roma convinto di avere, quantomeno, qualche possibilità in più. Senza alcuna malizia, 
probabilmente Borriello non si aspettava l’esplosione di Osvaldo ed era convinto di poter avere maggiori occasioni: per Luis Enrique invece l’italo-argentino è quasi intoccabile e Marco ha dovuto fare i conti con questa realtà. Così come ha dovuto fare i conti con qualche frecciatina del tecnico che non ha sempre gradito il suo atteggiamento in allenamento. Da gennaio le loro strade si divideranno.

Anche se non ci sono ancora certezze su quella che intraprenderà Borriello: la - dopo il gran rifiuto di un anno e mezzo fa - si sarebbe rifatta sotto proponendo un prestito con riscatto fissato a giugno per almeno 12 milioni. Questa soluzione andrebbe bene alla Roma ma, per adesso, richieste ufficiali non ci sono state. Giusto un timido interessamento, così come il . Al contrario invece di alcune telefonate - e anche qualcosa di più - che sono arrivate dall’estero: in Inghilterra il Tottenham si è fatto sotto in modo deciso ma

è dalla Francia, e più precisamente da Marsiglia, che arrivano i segnali più concreti
. Il club che affronterà l’Inter negli ottavi di  è pronto a prendere il giocatore in prestito con riscatto stabilito (la stessa formula della ) ma al momento il giocatore, nonostante la possibilità di giocare nelle coppe europee, non appare troppo convinto. La Roma quindi aspetta, convinta però che entro un paio di settimane la situazione potrebbe sbloccarsi.